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giovedì 14 novembre 2019

Lo Sapevate Che: Il 14 novembre la Giornata mondiale del diabete, nelle piazze test per la glicemia


Iniziativa della Società italiana di diabetologia. Monumenti si illuminano di blu
Incontri nelle piazze e nei centri commerciali delle principali città con la misurazione della glicemia, dibattiti nelle scuole, manifestazioni per invitare all'attività fisica, illuminazione in blu dei principali monumenti delle città in collaborazione con le amministrazioni comunali. Sono alcune delle iniziative promosse dalla Società italiana di diabetologia (Sid) in occasione della Giornata mondiale del diabete che si celebra il 14 novembre e che quest'anno ha come tema 'Diabete: proteggi la tua famiglia', proprio per sottolineare il ruolo centrale che la famiglia ha nell'assistenza, e non solo, della persona con diabete.
Un tema che la Sid ha fatto proprio attraverso dei consigli pratici per la prevenzione: lo scorso anno con le istruzioni per l'uso dell'attività fisica e quest'anno con una serie di indicazioni su come mangiare in modo sano senza rinunciare al gusto. Il tema di quest'anno, rileva il presidente Sid Francesco Purrello, "è l'importanza che può avere la famiglia rispetto alla comparsa e alla gestione della malattia. La SID ha deciso di mettere a fuoco in particolare il ruolo della famiglia nelle scelte alimentari. Soprattutto nel caso del diabete, si può dire che la salute inizia a tavola, visto lo stretto legame tra quantità, composizione della dieta e comparsa del diabete tipo 2, molto spesso dovuto proprio ad errori nell'alimentazione".
Secondo l'International Diabetes Federation, sono 425 milioni le persone che vivono oggi con il diabete. Un numero che potrebbe arrivare a 629 milioni entro il 2045. Eppure, con poche semplici azioni si riuscirebbe ad abbattere il rischio diabete ed a prevenire oltre il 50% dei casi di diabete di tipo 2. Attività fisica e dieta, affermano i diabetologi, "sono i due cardini della prevenzione: per questo è importante continuare a parlarne, soprattutto alle famiglie, vera culla della prevenzione". Il 70% delle morti premature, infatti, "è in gran parte legato ad un errato stile di vita - concludono gli esperti - dagli anni dell'adolescenza in poi".

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