Etichette

mercoledì 5 settembre 2018

Lo Sapevate Che: Per i migranti c'è una terza via...


 Papa Francesco ha detto: “Accogliere è un principio morale vecchio come la bibbia. Ma non si può accogliere alle belleétoile, ma in modo ragionevole, con prudenza. Ho capito questa cosa con l’attentato in Belgio. L’hanno fatto i figli di immigrati che erano stati ghettizzati. Un popolo che può ricevere ma non può integrare è meglio che non riceva”. Ma davvero l’Italia non è in grado di integrare e quindi di accogliere? Naturalmente può farlo, anche nella maniera migliore – Riace, nel profondo Sud, ne è prova concreta – ma non se chi governa continua a rifiutare politiche immigratorie serie, sacrificando il futuro del Paese sull'altare della propaganda politica. IL “no way” salviniano innesca, anzi persevera, una politica dell’immigrazione criminogena. Il “governo del cambiamento” avrebbe il dovere di cambiare e non di perseverare negli errori di chi c’è stato prima. Legalizzare la droga significa togliere parte del mercato alle organizzazioni criminali, legalizzare l’aborto ha significato combattere la piaga degli aborti clandestini. Legalizzare l’ingresso di migranti in Italia significa sottrarre esseri umani a un commercio inumano e monitorare i flussi, limitarli, con un effetto virtuoso sul nostro senso civico ma, soprattutto, sulla nostra economia. È un vero peccato che chi segue Salvini e il M5S si informi per lo più sui profili Facebook dei politici di riferimento: è un peccato che ignori i numeri dell’immigrazione e non abbia consapevolezza di quanto il “noway” salviniano penalizzi di più proprio chi crede di esserne tutelato. Studiando seriamente il fenomeno migratorio si arriva alla conclusone che non esiste alcuna emergenza, ma siamo al cospetto di un flusso costante destinato a crescere per cause economiche e climatiche. I governi possono rispondere in vario modo. Il primo è approfittare del fenomeno migratorio per dini elettorali, ed è quello che sta facendo il nostro esecutivo, che non risolverà niente, acuirà l’odio sociale e soprattutto non tutelerà le fasce economiche più deboli non regolamentando i flussi. Ricordo la gestione del sistema rifiuti in Campania, emergenza durata decenni e alimentata dalla politica che per risolverla riceveva fondi straordinari: lo stato di emergenza alla politica, conviene, a noi no; se capiamo questo siamo già a buon punto. La seconda via è quella dei buoni contro i cattivi, una strada che non porta da nessuna parte, che ancora una volta non risolve il problema e che anzi risulta addirittura più odiosa della prima. Esempio di questa seconda opzione è il Pd, che oggi critica il “governo del cambiamento” ma non prende le distanze dalla linea Minniti che, con l’apertura dei lager libici, ha di fatto avallato soprusi e sofferenze lontano dai nostri occhi. A oggi non risulta che il Pd abbia preso le distanze dalle non soluzioni di Minniti, che hanno spalancato le porte al “no way” salviniano. La terza via è quella difficile. Che non dà un ritorno immediato in termini di voti, ma è tempo di smetterla di sentirci in campagna elettorale con buffoni che ritengono di potersi “prendere il Paese” a suon di ricatti. La terza via è infatti una risposta politica vera: bisogna cambiare le leggi, non aggirarle, forzarle o infrangerle, Bisogna creare due canali di ingresso regolar, uno per i “rifugiati” e uno per i migranti economici in modo che, in accordo con i paesi d’origine, tra questi ultimi arrivino quelli format per il contesto produttivo in cui approdano. Non so se è chiaro che la situazione attuale non consente di selezionare gli arrivi, così accade che chi arriva è disposto a tutto pur di restare, e in questo modo il mercato del lavoro viene dopato da persone che accettano condizioni di schiavitù. Ora, sui dettagli si può discutere, ma la soluzione deve essere strutturale, non questa sequela di cialtronate cui stiamo assistendo da anni e di casi di questo governo è solo l’ultimo attore in termini di tempo. E infine una considerazione forse banale: questo governo ha gestito il caso Diciotti come un’emergenza assoluta che ha paralizzato il Paese e – solo incidentalmente, per carità! – ha fatto dimentica Genova e il voto favorevole di Salvini al salva-Benetton. Ma 177 persone sono davvero un’emergenza per un Paese come l’Italia, ottava potenza economica del mondo) E se davvero questo governo le considera tali, che possibilità ha di governare un paese di 60 milioni di abitanti?
Roberto Saviano – L’Antitaliano – L’Espresso – 2 settembre 2018 -

Nessun commento:

Posta un commento