La disaffezione per il
voto è ormai globale. Un tempo si diceva che chi vota per primo vota due volte, poi che Dio ti
vedeva e Stalin no, adesso praticamente non ti vede nessuno, non ultimo motivo
di diffusa malmostosità. Però la Storia
(notata la maiuscola?) va avanti lo stesso, e se non la storia l’Economia. E se
si vota in pochi, prima di dichiarare fallimento è meglio tentare qualche
carpiato, difficoltà sei virgola tre. E che cosa meglio di un rigurgito di
dignità? Agli elettori va fissato un appuntamento personale, vanno ricevuti in
un salottino rococò foderato di velluti e, misurata la pressione, fatti votare
nello studio accanto. Questo per cinque anni, alla fine dei quali si raccolgono
i voti e si fa lo scrutinio. Le percentuali di votanti saranno bulgare e la
gente serena. Ed è garantito che comunque non cambierà niente.
Massimo Bucchi – Sottovuoto – maxbucchi@yahoo.it – Il Venerdì di Repubblica
– 31-12-15
Nessun commento:
Posta un commento