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giovedì 18 marzo 2021

Lo Sapevate Che: Prima puntata di Quark (40 anni fa): La narrazione della scienza come continua esplorazione delle leggi del mondo e dell’universo conosciuto passando per i piccoli e grandi interrogativi del vissuto quotidiano

 

La scienza in tv. Compie 40 anni Quark, lo storico programma di Piero Angela Il 18 marzo 1981 andava in onda in seconda serata, introdotto dalla celebre aria di Bach, lo storico programma di Piero Angela che annuncia nuovi progetti e un disco dopo l'estate

 

17 MARZO 2021 "Il titolo Quark è un po' curioso e lo abbiamo preso a prestito dalla fisica, dove molti studi sono in corso su certe ipotetiche particelle subnucleari chiamate appunto quarks, che sarebbero i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti. È quindi un po' un andare dentro le cose." Il 18 marzo 1981, quarant'anni fa, andava in onda sulla Rai, in seconda serata, la prima puntata di "Quark", lo storico programma di Piero Angela di divulgazione scientifica, tecnologica, naturalistica, alimentare, umanistica alla portata di tutti. Per rendere familiari i temi trattati, Angela utilizzò i documentari della BBC e di David Attenborough, i cartoni animati di Bruno Bozzetto usati per spiegare i concetti più difficili, le interviste con gli esperti esposte nel linguaggio più chiaro possibile. Inutile dire che fin da subito la trasmissione, introdotta dall'Aria sulla quarta corda di Johann Sebastian Bach, nell'arrangiamento dei The Swingle Singers, ottenne un grande successo.  "La prima volta che siamo andati in onda c'era ancora l'Unione Sovietica e si parlava di rifugi antiatomici. Nel 1981 nasceva anche il primo personal computer, mentre il telefonino e internet erano lontani. Andare in onda alle 21.35 significava essere già in seconda serata: in quella storica prima puntata portammo a casa un risultato di oltre 9 milioni di telespettatori", raccontò qualche anno fa.  -

 

Arrivarono così "Quark speciale", "Il mondo di Quark", "Quark Economia", "Quark Europa".  Poi le "Pillole di Quark", circa 200 mini episodi di 30 secondi, passate oltre 5000 volte nella programmazione di RaiUno.  Nel 1986 e nel 1987 fu la volta di due prime serate su Rai 1 sui problemi del clima: atmosfera e oceani. Poi tre serie televisive che sfruttarono le nuove tecnologie di rappresentazione grafica tramite computer: un viaggio dentro il corpo umano (La macchina meravigliosa, in otto puntate), nella preistoria (Il pianeta dei dinosauri, in quattro puntate), e nello spazio (Viaggio nel cosmo, in sette puntate). Queste serie, realizzate con la collaborazione del figlio Alberto, tradotte in inglese, sono state vendute in oltre quaranta Paesi europei, americani e asiatici, paesi arabi e Cina inclusi. Angela creò anche la serie "Quark italiani" facendo produrre ad autori italiani una cinquantina di documentari su argomenti quali natura, ambiente, esplorazione, animali.  Nel 1995 arrivarono "Superquark" e gli "Speciali di Superquark", serate monotematiche su argomenti di grande interesse sociale, psicologico e scientifico. Tra questi gli indimenticabili "C'era una volta 100 anni fa", "L'incredibile storia di Enrico Fermi", "Albert Einstein", "Il paese senza figli: le sorprese del crollo delle nascite", "Shackleton, l'eroe dell'Antartide". Nel 1997 da una costola di Quark fu la volta di "Quark Atlante - Immagini dal pianeta".  Una curiosità. Nel 2002 Quark è finita sulla carta stampata. per l'esattezza sul settimanale Topolino per il quale Angela ha vestito i panni del personaggio Piero Papera, conduttore della trasmissione SuperQuack.  Nuovi progetti e un disco dopo l'estate Il progetto più recente di Piero Angela è quello per RaiPlay: SuperQuark+, due serie da 10 puntate monografiche di 15 minuti dedicate ad argomenti di grande interesse. Un formato breve e compatto, che va incontro al modo di informarsi attuale e delle nuove generazioni in particolare. Presto arriverà una terza serie, perché Angela non smette di appassionarsi ed è pieno di idee: "Il segreto della giovinezza è mantenere la curiosità e avere progetti, anche piccoli", dice annunciando che farà un disco: "Uscirà dopo l'estate: ci saranno dei brani che eseguirò al pianoforte e altri suonati con un piccolo gruppo jazz", svela a New Normal Live, il talk su LinkedIn. Il mio erede? Tanti giovani... Sui quarant'anni di Quark, dice che non c'è una puntata che ama di più: "Sono come figli, impossibile preferirne una. Se dovessi guardare alla mia vita, non la cambierei: il lavoro mi ha permesso di incontrare tantissime persone e avere tante soddisfazioni dal pubblico". Non si sbilancia su un suo possibile "erede". "Non mio figlio - dice - Lui si occupa di altre cose, ha fatto anche lui divulgazione. Ha una formazione scientifica: si è laureato in scienze naturali, poi ha fatto il ricercatore per molte campagne di scavo in Africa e altrove. Ci sono dei giovani che stanno crescendo e che abbiamo arruolato in "Superquark+" per RaiPlay" e aggiunge: "I più bravi a fare divulgazione scientifica non sono coloro che hanno lauree scientifiche, ma i laureati in filosofia della scienza". Il Covid finirà Al centro dei suoi discorsi torna spesso il "futuro", tema anche del progetto "Prepararsi al futuro", nato come una serie di incontri promossi dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, dal Politecnico di Torino e dall'ufficio scolastico regionale del Piemonte e diventati, tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021, un programma prodotto da Rai per il Sociale. Un futuro cui guardare con ottimismo, dice, perché "il Covid finirà e e tornerà la vita normale". Chi è Piero Angela Nato il 22 dicembre del 1928, testimone oculare di due secoli, Angela ha vissuto gli anni esaltanti del miracolo economico, la nascita della televisione, la sua straordinaria carriera di giornalista e conduttore di programmi che hanno contribuito a diffondere tra gli italiani la cultura scientifica. Trasmessa di padre in figlio da ambo le parti. Sono i bambini cresciuti a "pane e Quark", oggi genitori, e i loro figli, lo zoccolo duro di programmi come Ulisse e le straordinarie serie dedicate alle "Meraviglie" della nostra penisola di Alberto Angela, che ha seguito le orme del padre con discrezione e bravura conquistando forse la generazione più difficile, quella dei social network. Da sempre riservato, Piero ha raccontato la sua vita in un libro - ne ha scritti 39 -: "Il mio lungo viaggio. 90 anni di storie vissute". Suo padre era il direttore di una clinica psichiatrica a San Maurizio Canavese. "Durante la guerra - scrive - avevo 16 anni e vi ho trascorso un lungo periodo. Rimanemmo lì quasi tre anni. Uno dei miei compagni di gioco era Sergio Segre, che poi ha scritto un libro in cui ha ricordato che mio padre aveva salvato molti ebrei accogliendoli sotto falso nome nella clinica, li istruiva su come fingersi falsi malati".  Peter Angela e il jazz L'amore per la musica nasce quando a sette anni inizia a studiare pianoforte. A vent'anni, con il nome "Peter Angela" si esibisce nei jazz-club torinesi. Suona anche alla Capannina di Forte dei Marmi, fucina di grandi talenti, e forma un trio jazz con il batterista Franco Mondini, in cui si alternano vari contrabbassisti e spesso solisti famosi come Nini Rosso, Nunzio Rotondo e l'ex cornettista di Duke Ellington, Rex Stewart.  Il giornalista Nel 1951 Piero Angela entra in Rai per dedicarsi al giornalismo: prima cronista del Giornale Radio, poi corrispondente, prima da Parigi, poi da Bruxelles. Con Andrea Barbato conduce la prima edizione del Telegiornale Nazionale delle 13:30 e nel 1976 è il primo conduttore del TG2. Nel 1964 realizza il documentario "Alla ricerca di Mata Hari", con le testimonianze di tutti coloro che conobbero la sensuale ballerina e agente segreto, condannata a morte nel 1917. È testimone oculare della Francia guidata da De Gaulle e racconta ai telespettatori italiani le fasi cruciali della guerra d'Algeria, la gioventù ribelle ("Controfagotto" del 1961), ma anche lo scintillante mondo dello spettacolo con gli auguri di Juliette Greco e Yves Montand per il Natale 1955 o le incursioni come inviato speciale alla Mostra del Cinema di Venezia. Dagli Stati Uniti segue le imprese spaziali dell'Apollo, riuscendo, come ha raccontato a Che tempo che fa, a farsi inserire nella lista dei "primi viaggiatori nello spazio". È il 1968. L'anno dopo è quello della svolta "scientifica". La svolta scientifica "Una delle prime occasioni di avvicinarmi alla scienza la ebbi quando mi regalarono l'Enciclopedia dei ragazzi, dieci bei volumi con un mobiletto contenitore. Il mio volume preferito, il più consunto, era quello dei Perché?. Probabilmente lì è nato il piacere di capire". Piero Angela racconta di essere stato un pessimo studente: "Mi sono annoiato mortalmente a scuola. Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l'antico motto latino "ludendo docere", cioè "insegnare divertendo". E questo fa in una serie di programmi: "Il futuro nello spazio" del 1969, "Destinazione uomo" del 1971, "Da zero a tre anni" del 1972, "Dove va il mondo" del 1973, "Nel buio degli anni luce" del 1976, "La macchina della vita" del 1977, "Indagine sulla parapsicologia" del 1978 e "Nel cosmo" del 1980. Trasmissioni strettamente imparentate l'una con l'altra, a cominciare dalla sigla: la celeberrima "Aria sulla quarta corda" di Joahnn Sebastian Bach, nell'esecuzione del gruppo vocale The Swingle Sisters e che verrà utilizzata anche in "Quark", il programma più celebre della televisione di Piero Angela.  "Insegnate il gioco degli scacchi" Appassionato di scacchi, di cui più volte ha suggerito l'insegnamento nelle scuole, Angela una volta si trovò a giocare contro il grande campione russo Anatolij Karpov in un evento organizzato dalla Federazione riuscendo a piazzare un alfiere davanti al suo re. È tra i fondatori del Cicap, organizzazione nata per promuovere l'indagine scientifica sui cosiddetti fenomeni paranormali e sulle pseudoscienze. Piero Angela ha ricevuto otto lauree honoris causa e numerosi riconoscimenti in Italia e all'estero, tra cui il Premio Kalinga per la divulgazione scientifica dell'UNESCO e la medaglia d'oro per la cultura della Repubblica Italiana.   Non tutti sanno che c'è un asteroide scoperto nel 1994 dagli astronomi Andrea Boattini e Maura Tombelli, chiamato "7197 Pieroangela" in suo onore e che il suo nome è stato dato anche a una lumaca di mare.

https://www.rainews.it/dl/rainews/media/accadde-oggi-40-anni-prima-puntata-Quark-Super-storico-programma-Piero-Angela-scienza-

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