Surrealmente
Cocktail ben assortito di genialità e
delirio, pittore del surreale e di mondi onirici, Salvador Dalì ha avuto una
vita segnata dalla stranezza fin dal principio. Nato a Figueras il giorno 11
maggio 1904 - il nome completo è Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí Domènech,
marchese di Pùbol - dopo tre anni dalla morte del primo fratello, il padre
pensò bene di chiamarlo allo stesso modo, forse per non essere mai riuscito a
dimenticare il primogenito. Una circostanza un po' "malata", che non
ha certo giovato all'equilibrio mentale del piccolo Salvador, il quale, natìo
della Catalogna, appena adolescente espone alcuni dipinti presso il teatro
municipale della sua cittadina, riscuotendo un significativo apprezzamento
critico.
Nel 1921 si iscrive all'Accademia di belle
arti di San Fernando a Madrid, dove stringe amicizia con il regista Luis Buñuel
e il poeta Federico
Garcìa Lorca. Con quest'ultimo trascorre l'estate a
Cadaqués nel 1925. L'anno successivo soggiorna a Parigi, dove incontra Pablo Picasso, e viene espulso dall'Accademia. La sua prima pittura
è connotata dalle influenze futuriste, cubiste, e soprattutto dall'opera di Giorgio
De Chirico. Negli anni successivi il suo sodalizio
artistico e intellettuale con Lorca e Buñuel produce lavori di scenografia teatrale
e cinematografica, come i due celebri film "Un chien andalou "e
"L'âge d'or".
Sul piano pittorico ben presto la sua
attenzione viene attirata dalle riproduzioni di dipinti di Max Ernst, Miró e
Tanguy, i maestri dell'inconscio tradotto su tela. Nel 1929 entra finalmente
nel gruppo dei surrealisti e nel 1931, insieme a Breton, elabora gli "oggetti surrealisti a funzione
simbolica". Ma il surrealismo di
Salvador Dalí è comunque fortemente personalizzato: ispirato a De Chirico ed
imbevuto di richiami alla psicanalisi freudiana, é caratterizzato da una tecnica minuziosa,
levigata e fredda.
Nel 1930 pubblica "La femme
visible", saggio dedicato a Gala, sua moglie dal 1929, modella e musa per
tutta la vita. Questo libro segna un nuovo orientamento di Dalí, che inizia a
coniugare un realismo quasi accademico con un delirio deformante, talvolta
macabro. Qualche anno dopo si scontra con i surrealisti a proposito del dipinto
"L'enigma di Guglielmo Tell", sinché nel 1936 avviene una prima rottura con
il gruppo di Breton, che diventerà definitiva tre anni dopo. Nel
frattempo Dalí aveva partecipato all'Esposizione internazionale dei surrealisti
a Parigi e ad Amsterdam.
Tra il 1940 e il 1948 vive a New York,
insieme a Gala Éluard, occupandosi di moda e design. In questi anni ha
occasione di esporre le sue opere al Museum of Modern Art insieme a Miró e
di contribuire, con il disegno delle scene, al film di Alfred Hitchcock "Io ti salverò".
Al termine del soggiorno statunitense rientra in Europa insieme a Gala.
Nel 1949 prosegue l'attività scenografica
per il cinema collaborando con Luchino Visconti.
Nel decennio sucessivo espone in Italia, a Roma e Venezia, e a Washington. Nel
1961 viene messo in scena a Venezia il Ballet de Gala, con coreografie di
Maurice Béjart. Sono molte le esposizioni negli anni successivi, a New York,
Parigi, Londra, sino all'importante antologica a Madrid e Barcellona nel 1983.
Sette anni dopo espone le sue opere
stereoscopiche al Guggenheim Museum e a maggio del 1978 viene nominato membro
dell' Accadémie des Beaux-Artes di Parigi. L' anno seguente si tiene una
retrospettiva di Dalí al centre Georges Pompidou di Parigi, trasferita poi alla
Tate Gallery di Londra. Il 10 giugno 1982 muore Gala e nel luglio dello stesso
anno gli viene conferito il titolo di "archese di Pùbol" Nel
maggio del 1983 dipinge "La coda di rondine", suo ultimo quadro. Nel
1984 riporta gravi ustioni a causa dell'incendio della sua camera al castello
di Pùbol, dove ormai risiede stabilmente. Salvador Dalì muore il 23 gennaio
1989 nella torre Galatea a causa di un colpo apoplettico.
In rispetto alle sue volontà viene
sepolto nella cripta del Teatro-Museo Dalí a Figueras. Nel suo testamento
lascia allo Stato spagnolo tutte le opere e le sue proprietà. Viene organizzata
una grande retrospettiva postuma nella Staatsgalerie di Stoccarda, trasferita
poi alla Kunsthaus Zurich.
Opere significative di Salvador Dalì
Il grande masturbatore (1929) - La persistenza della
memoria (1931) - Shirley
Temple (o La sfinge di Barcellona) (1939)
- Volto della Guerra (1940) - Sogno causato dal volo di un'ape intorno a una
melagrana un attimo prima del risveglio (1944)
- La tentazione di
Sant'Antonio (1946) - Madonna di Port Lligat (1949) - Madonna di Port Lligat
- seconda versione (1950) - Corpus Hypercubus - Crocefissione (1954) - Dalì nudo (1954)
- Ultima Cena (1955)
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