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lunedì 7 maggio 2012

Lo Sapevate Che: In Ricordo Di Miriam Mafai


Con la Repubblica in edicola Pane Nero, romanzo della grande giornalista che narra come nell’orrore della guerra, nacque una nuova consapevolezza femminile.

Così Miriam Mafai racconta il coraggio delle donne italiane

Per ricordare Miriam Mafai Repubblica ripropone uno dei suoi libri più fortunati. Si tratta di Pane nero, Donne e vita quotidiana nella Seconda guerra mondiale che, uscito il 25 aprile, sarà in edicola fino alla fine di maggio a 9,90 euro più il costo del quotidiano. E’ un libro in cui la grande giornalista, scomparsa il 9 aprile, mostra tutta la sua capacità di leggere la storia e l’attualità italiana senza mai dimenticare l’impegno civile e l’attenzione per il mondo femminile, per le sue lotte e le sue conquiste di parità e di dignità. Il Pane nero (pubblicato per la prima volta nel 1987) Miriam Mafai, che era cresciuta in una famiglia di artisti e di antifascisti ed era stata partigiana a Roma dopo l’8 settembre 1943, traccia infatti il ritratto collettivo d’una generazione femminile vissuta nell’Italia di Mussolini, che si trovò a fare i conti con la tragedia della guerra e mostrò così la sua forza, lontano dai ruoli stereotipati disegnati da vent’anni di regime. Intrecciando in ogni pagina le voci e le testimonianze di donne diversissime, borghesi e proletarie, fasciste e antifasciste, famose e ignote, ci rende di nuovo testimoni dell’orrore di una guerra che colpì anche lontano dai campi di battaglia, mutando la dimensione quotidiana di un intero popolo.
Nella paura e nell’orrore del conflitto, le italiane cambiarono. Erano state educate dalla propaganda  e dalla tradizione religiosa a essere, scrive Mafai, “semplici sobrie affettuose modeste”. Una su quattro era analfabeta. Ma, con gli uomini al fronte o nei campi di prigionia, le italiane si diedero da fare per proteggere le famiglie, lavorare, mandare avanti il Paese. Attraverso le loro parole, Miriam Mafai rievoca un’epoca e le sue abitudini, dalle adunate delle Piccole Italiane alle villeggiature nelle colonie marine, e racconta l’entrata in guerra, i bombardamenti, la fame, l’armistizio, l’arrivo degli americani.
Una serie di eventi che diedero alle donne nuova consapevolezza. Tanto che, come scrive Mafai, “mi aveva sempre colpito il fatto che, parlando di quel periodo, Carla e Lucia, Marisa e Luciana, Lela e Cesira dicessero a un certo punto, come sovrappensiero; “…però in fondo, è stato bello”,”.
Lara Crinò – Venerdì di Repubblica 27-04-12


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