In un molto illuminante saggio intitolato Come nascono le buone idee, Steven Johnson ci racconta che “esistono le buone idee, e poi ci sono buone idee che favoriscono la nascita di altre buone idee”. Ecco, questa cosa proporrei di eleggerla a modello paradigmatico. Perché è proprio così: i progetti, le opere e anche le persone più appassionanti non sono quelle che accendono su di sé le luci facendo il buio intorno, e che vedono gli altri come pubblico, audience, elettori, consumatori. E’ quando un fenomeno è capace di accendere e di sollecitare il senso di sé degli altri, che attrae; di moltiplicare le loro energie e i loro slanci, che esprime un valore davvero superiore. Vale per un libro, per un progetto, per un prodotto (“non vendete prodotti, arricchite vite”, esortava Steve Jobs), per il giocatore di una squadra, per il leader di un qualunque gruppo. Alla fine noi celebriamo – giustamente – chi crea una grande opera: bene, credo che altrettanto e ancora di più dovremmo celebrare quegli esseri umani che arricchiscono e fanno stare meglio altri esseri intorno a sé.
Franco Bolelli – Donna di Repubblica 12-5-12
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