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sabato 25 febbraio 2012

Lo Sapevate Che: Rimedio Universale Cercasi


15,6 milioni di italiani soffrono di dolore cronico e ricorrono allo  stesso antidolorifico per tutto, dalla nevralgia al mal di schiena. E’ corretto?

No, ma

Se si soffre di dolore cronico, il ricorso ad analgesici è necessario, purché su consiglio medico e purché si scelga il medico giusto  per ciascun sintomo. Il 45% degli italiani sopporta varie forme di dolore per anni, senza sollievo, perché ricorre allo stesso analgesico, sebbene avverta dolori diversi: attenzione, gli antidolorifici non sono tutti uguali.

Fans
Farmaci antinfiammatori non steroidi. Hanno proprietà analgesiche, antipiretiche e, a dosi alte, antinfiammatorie. L’aspirina è il più utilizzato, va preso in caso di febbre  e dolore legato a sindromi influenzali. Se il dolore è di tipo muscolare meglio il diclofenac (voltaren) o il Ketoprofene (Oki, Fastum); per fastidi mestruali, dolori ai denti o alle vie urinarie e infiammazioni dell’apparato respiratorio, il nimesulide (Aulin, Mesulid); l’idroprofene (Brufen, Moment) per il trattamento sintomatico di mal di testa e nevralgie.

Paracetamolo
(Tachipirina, Efferalgan, Sanipirina). E’ la prima scelta in caso di dolori reumatologici, soprattutto per le patologie osteo-articolari, a cui frequentemente si associa un dolore cronico. Dà benefici anche in caso di mal di testa. Può essere usato dai bambini e in gravidanza.

Mix di principi attivi
Spesso si prescrivono combinazioni farmacologiche con a<ione multipla su vari aspetti delle sindromi dolorose, che associano gli analgesici a principi che ne potenziano l’azione: caffeina, vitamina C o antistaminici come clorfenamina (Zerinol) o pseudo efedrina (VicksFlu). Funzionano per sindromi influenzali, mal di testa e di schiena.


Sì, ma…

Spesso la pesante assunzione di analgesici non fa che mascherare il dolore, perché si agisce sui sintomi e non sulla causa del problema.
Finchè si può, meglio farne a meno. Attività come Tai Chi, Yoga o Pilates, per esempio aiutano perché migliorano la generazione delle endorfine, recettori del sistema nervoso che aiutano nel controllo del dolore. Ecco le principali controindicazioni di ogni antidolorifico.

Fans
Sono tutti gastrolesivi, alcuni hanno controindicazioni specifiche. L’aspirina, per esempio, è controindicata per chi ha un’ipersensibilità al principio attivo, è affetto da ulcera gastro-duodenale, malattie epatiche o renali croniche o soffre di scompenso cardiaco ed è in trattamento con anticoagulanti. In gravidanza, ibuprofene o diclofenac possono aumentare il rischio di aborto. Fans come il nimesulide non vanno usati se si soffre di dolore cronico, meglio ricorrere a una classe di farmaci più recente: i Cox2 inibitori (Celebrex, Vioxx), che hanno minori effetti collaterali a livello gastrico.


Paracetamolo
Vietato a chi ha problemi renali e al fegato o a chi soffre di grave anemia emolitica. La precauzione è di non superare le dosi massime consigliate. Può essere usato in combinazione con Fans e con analgesici oppiodi solo nel caso di dolori intensivi (come quello post operatorio oppure oncologico).


Mix di principi attivi
Attenzione perché si sommano i possibili effetti indesiderati dei principi attivi e, se si fa di testa propria con le pillole, si rischia di assumere lo stesso principio attivo più volte.

Di Irma D’Aria
Risponde Giustino Varrassi, direttore generale Asl di Teramo, ex presidemte Federazione europea delle Associazioni per lo studio del dolore.







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