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martedì 1 maggio 2012

Lo Sapevate Che: Se La Marmellata E' Sospettata Di Terrorismo



Trovo eccessivi i controlli antiterrorismo negli aeroporti di tutto il mondo: l’ho scritto più di una volta, non cambio opinione. Se si pensa al numero di controllori, alle ore che si perdono, alle spese gigantesche che si affrontano nei cinque continenti, sono convinto che un apparato di difesa così mastodontico sia incredibilmente sproporzionato al pericolo che si corre. E se provo a mettermi (operazione un po’ difficile, ma la fantasia non conosce limiti) nei panni di un terrorista, sono sicuro che vedrei con immenso orgoglio lo spettacolo di tanti investimenti, di tanto spreco, da parte di un mondo, diciamolo pure, così pusillanime.
Con queste premesse, ho ascoltato con piacere la descrizione di un episodio accaduto in uno dei tanti aeroporti che circondano Londra.  Premetto che gli inglesi, in questa gigantesca operazione in atto, giorno e notte, a tutte le latitudini, sfoggiano estremo rigore e grande accanimento:  a conferma del fatto che sono, talvolta, un po’ trasandati e un po’ distratti, ma quando si impegnano non conoscono le mezze misure. E’ dunque accaduto a un signore di mezza età, dopo averlo costretto a privarsi della cintura, a togliersi le scarpe, a compiere altre operazioni più o meno sconvenienti, è stato sequestrato, chi sa perché, un vasetto di marmellata: quella ottima marmellata di arance, non troppo dolce, nella cui preparazione certi produttori oltre Manica sono provetti. E allora il signore in questione, debitamente rivestito, ha detto al controllore che aveva di fronte: “Sentite: se non sono più padrone di portare a mia suocera, che vive in Italia, un vasetto della sua marmellata preferita, vuol dire che i terroristi hanno già vinto!”
Per fortuna, in Inghilterra conservano, fra una follia e l’altra, un po’ di buon senso. Il controllore ha restituito la marmellata al legittimo proprietario, con un sorriso piuttosto imbarazzato. Speriamo che alla lunga il buon senso prevalga negli aeroporti di tutto il mondo.
Piero Ottone – Venerdì di Repubblica – 27 – 04- 12




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