I Want My Future Back!
La parola dell’anno?
Indignati o se suona meglio Indignados!
Fosse il titolo di un libro sarebbe da best seller.
Fosse un film sarebbe da Oscar.
Qualche mese fa era primavera (non solo araba): stagione solo annunciata? Voce senza seguito?
La generazione dei giovani ha trasmesso in etere il suo S:O:S:
Dove sono gli adulti? Evasori anche nei confronti del futuro dei figli?
Non basta essere laureato, frequentare corsi uno dopo l’altro, fare la coda davanti agli sportelli della burocrazia. Convocarsi “cliccando” nelle piazze, davanti alle istituzioni, agli enti pubblici, non è sufficiente. Andare altrove, lasciare il Paese come 60 anni fa non è più possibile.
E’ questo il nostro futuro?
Il pianeta giovani fa da diapason a tutte le inquietudini in atto. Non vorrei essere una voce fuori dal coro. I giovani non sono solo indignati. Sono spaventati, come lo sono i naufraghi buttati a mare. Si sentono defraudati: il futuro è un miraggio, è un agguato. Vanno risarciti per le aspirazioni infrante, per i traguardi interdetti, per uno scontro per cui non sono attrezzati.
Historia docet: i grandi dichiarano guerra, ma a morire sono sempre i giovani.
La storia non si costruisce con i sé: Il futuro non può attendere. Se è futuro sarà mattone su mattone, risorsa su risorsa, giovane su giovane.
Avere 18 anni e non sentirsi responsabili è anti sociale.
L’ideologia del denaro e del profitto ad ogni costo va accantonata.
Non possiamo dividerci in bulimici e anoressici. Ricchi e poveri ci sono stati sempre nella storia. Un pezzo di pane (stipendio) non lo si nega a nessuno. I nostri figli non sono eroi se sfasciano vetrine e lanciano sampietrini a piazza San Giovanni. Viceversa, non sono antieroi se si fanno sentire con i loro slogan e cartelli senza arrivare allo scontro. Che fare? ti offro una terna vincente:
Volo:
Sei fatto per puntare in alto e non razzolare come anatroccolo tutta la vita.
Volto:
Non è solo questione di una consonante (t) in più. Sei chiamato a puntare su qualcuno che ti assicuri un volto degno della tua vita.
Voto:
Togli pure una sola l da volto. Prima o poi sarai trascinato a dire il tuo”si”, tradotto il tuo voto, nel momento in cui sei invitato a fare le tue scelte.
Carlo Terraneo
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