Nato 85 anni fa nel Capoluogo Piemontese,
50 anni di ironia e letteratura, traduttore, giornalista, oltre che scrittore, ha legato gran parte della sua vita al sodalizio artistico con Franco Lucentini.
Qualcosa di divertente che ci ricorda con tanto affetto questi due personaggi:
Il Cretino In 10 Sedute
1. Tutta Colpa Del Progresso
“Poche interessanti catene di cause ed effetti terapeutici, dietetici, sociali, politici, tecnologici spiegano l’esponenziale proliferazione della bètise. Figlia del progresso, dell’idea di progresso, essa non poteva che espandersi in tutte le direzioni, contagiare tutte le classi, prendere il sopravvento in tutti i tami dell’umana attività. E’ stato grazie al progresso che il contenibile stolto dell’antichità si è tramutato nel prevalente cretino contemporaneo, personaggio a mortalità bassissima la cui forza è dunque in primo luogo brutalmente numerica; ma una società ch’egli si compiace di chiamare “molto complessa” gli ha aperto infiniti interstizi, crepe, fessure orizzontali e verticali, a destra come a sinistra, gli ha procurato innumeri poltrone, sedie, sgabelli, telefoni, gli ha messo a disposizione clamorose tribune, inaudite moltitudini di seguaci e molto denaro. Gli ha insomma moltiplicato prodigiosamente le occasioni per agire, intervenire, parlare, esprimersi, manifestarsi, in una parola (a lui cara) per realizzarsi”.
2. L’invincibile inconsapevolezza
“Sconfiggerlo (il cretino, ndr) è ovviamente impossibile. Odiarlo è inutile. Dileggio, sarcasmo, ironia non scalfiscono le sue cotte d’inconsapevolezza, le sue impavide autoassoluzioni, e comunque il riso gli appare a priori sospetto, sconveniente, inferiore, anche quando – agghiacciante fenomeno – vi si abbandona egli stesso”
Il cretino è imperturbabile, la sua forza vincente sta nel fatto di non sapere di essere tale, di non vedersi né mai dubitare di sé. Colpito dalle lance nostre o dai pochi altri ostinati partecipanti all giostra, non cadrà mai dal palo, girerà su se stesso all’infinito svelando per un istante rotatorio il ghigno del delirio, della follia”.
4. Allergia Al Dovere.
“Tranne forse gli animali delle favole di La Fontaine, nessuno è mai stato bravo come gl’italiani nell’arte d’inventare nobili pretesti per eludere i propri doveri e fare i propri comodi” .
5: I Sette Vizi Capitali!
“Un mendicante tende la mano. L’avaro non gli dà niente, perché sento lire sono sempre cento lire. Il superbo passa senza nemmeno vederlo. L’iracondo se lo toglie dai piedi con un’imprecazione. Il lussurioso non può certo fare aspettare la bella Lalage, né il goloso può lasciar scuocere il prelibato risotto, né l’invidioso commuoversi per chi vive libero, senza responsabilità e senza pagare le tasse. L’accidioso si allontana senza fretta né rimorsi, ci penserà qualche altra anima buona”.
6. Modernità In Bottiglia.
“Adesso che tutti sono diventati amici dell’effimero, fidanzati del frivolo, sposi del fatuo e del superfluo, ci sentiremo dire che Shirley Temple fu più importante di Virginia Woolf (….). Oggi uno è tenuto a vergognarsi se non gliene frega nulla dei fumetti, se trova ridicola la recitazione di Humphrey “Bogart, se preferisce visitare la galleria Borghese anziché la grande mostra dedicata alla bottiglia nella pubblicità.”
7. Abbasso la Democrazia.
“ Mille turisti in un chiostro significano in pratica l’annullamento del chiostro. Cento turisti davanti a un Caravaggio equivalgono alla soppressione del Caravaggio. Perduta è la concentrazione, perduto quel lento approccio contemplativo, quel girare attorno, quell’inclinare la testa (…). E’ un test durissimo per chi si crede tollerante, democratico”
8. Libera Chiappa.
“cadono i reggipetti ad Alassio e Varigotti, a Finale come le “quote strappate al nemico” nella Guerra ’15-18.(…). Le ultime resistenze stanno liquefacendosi. La foglia di fico sta per crollare definitivamente. Il nudo integrale è vicino: libera chiappa in libero Stato”.
9. Al Gulag, Al Gulag!
“ A volte ci tenta l’idea della maniera forte. Un elenco di cliché assolutamente vietati, di frasi fatte che comportino il licenziamento in tronco, l’esilio, il confino, i lavori forzati. Ci scoraggia il pensiero che già dopo un mese sarebbe tutto un gulag, dalla Alpi alla Sicilia”.
10. La Lagna Di Donna.
“Il difetto delle donne non è il cretinismo, è la lagna.
Il libro in breve.
“La Trilogia del cretino”, composta da “La prevalenza del cretino” (1985), “la manutenzione del sorriso” (1988) e da “ Il ritorno del cretino” (1992), è ormai difficilmente reperibile in libreria o sulle bancarelle. Ma, dal momento che il cretino conosce sempre nuove incarnazioni, Fruttero & Lucentini hanno deciso di dare vita a questo libro, riprendendo i temi fondamentali individuati nella Trilogia e dando forma definitiva a una trentennale riflessione sulla stupidità umana.
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