La Crisi Vola
E L’Asia Taglia Le Linee
Aeree Con L’Europa
In confronto alla prolungata e irrisolvibile
Crisi dell’euro, il crollo della Lehman Brothers
È stata una passeggiata: è quello che pensa la maggior parte dei capitani d’industria delle grandi corporation e multinazionali. Nel secondo trimestre del 2012, infatti, i dati sono tutti negativi. Dalla Procter & Gamble alla Danone, tutti attribuiscono la contrazione alla caduta della domanda o all’acquisto di prodotti più economici.
In Spagna, ad esempio, pochi ormai si possono permettere la marca Danone e comprano yogurt più accessibili. Unica notizia positiva? I fumatori che, a corto di contante, fumano meno.
Nella prima metà del 2012 c’è chi addirittura prevede una caduta della domanda di tabacco nell’Unione Europea del nove per cento. Pessimisti anche gli americani, di fronte a una caduta media superiore all’uno per cento dell’indice Standard & Poor’s per il secondo trimestre.
Sicuramente pochi quest’anno andranno in vacanza a causa dei peccati dell’euro. Mentre le grosse compagnie europee non pubblicano le loro previsioni per il 2012, l’Associazione internazionale del trasporto aereo a giugno ha raddoppiato le stime delle perdite per quest’anno (1,1 miliardi di dollari). Nonostante le Olimpiadi a Londra, le linee aeree asiatiche, in previsione della contrazione dei profitti, hanno tagliato i voli diretti in Europa e negli Stati Uniti e congelato le assunzioni. Stiamo facendo i conti con un’estate all’insegna dell’austerità.
Loretta Napoleoni – Venerdì di Repubblica 6-7-12
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