L’Europa, Giardino A Rischio Tempesta.
Si E’ Osato Troppo?
Che cos’è L’Europa, oggi?
Sappiamo che cosa è stata
nel passato: è stata
La culla di grandi civiltà
Ha creato opere splendide, ha fatto audaci conquiste, in tutti i campi. Ha dominato il mondo. Ha anche fatto scorrere tanto sangue, in guerre fratricide: ha compiuto stragi, perpetrato ingiustizie. Ma adesso sembra vicina l’ora del riposo. E già alcuni suoi popoli, specie quelli collegati lassù verso il Nord, si accingono a goderlo, il meritato riposo: rinunciando alle guerre e alle conquiste, promuovendo le industrie di pace, creando ordinamenti generosi (lo Stato assistenziale) per garantire a tutti i cittadini, giovani e vecchi, il necessario e qualche cosa di più. Con un po’ di fantasia potrebbe dunque essere paragonata, l’Europa, a un giardino fiorito. Oltre la siepe premono le moltitudini, per avere accesso al giardino: però si spera che le grandi migrazioni, almeno per qualche tempo, possano essere tenute sotto controllo, essere arginate.
Ma adesso le burrasche oscurano il cielo, le raffiche di vento scuotono gli alberi. Che cosa succede? Si temono nuove tempeste. Forse si è osato troppo, nella speranza di rendere il giardino sempre più ospitale. Gli Stati Uniti d’Europa? Con un solo governo, con una sola moneta, con un solo corpo di leggi? Visione splendida, che ha acceso d’entusiasmo tanti uomini illustri. Ma i sogni più belli, qualche volta, confondono gli animi. I progetti più ambiziosi, quando sono promossi troppo presto, creano confusione. E’ la moneta unica uno di quei progetti? Nata per creare benessere, per rendere sempre più fluidi i processi produttivi, rischia di turbarli, di metterli in crisi. Forse è stata tentata con eccessivo ottimismo, quando ancora i tempi non erano maturi. Il meglio, secondo il vecchio detto, è nemico del bene. Guai se gli uomini che reggono le sorti dei popoli dimenticano la verità antica: che la politica è l’arte del possibile.
Lo si dimentica a proprio rischio e pericolo.
Piero Ottone - 10-08-12
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