Siamo Un Popolo Di Ritoccati
(Almeno Sul Profilo Facebook)
Davvero sfacciati e troppo disinvolti i nostri profili su Facebook. E più ancora le fotografie che ci rappresentano: non quelli che siamo ma quelli che vorremmo essere. I nostri alter ego digitali sono
Incredibilmente migliori di noi: più asciutti, più tonici, più giovanili, una bella copia virtuale che cancella per incanto ogni nostro difetto. Sono i miracoli del Photoshop, applicato magari a immagini di una decina di anni fa. Il fenomeno è così diffuso che, secondo un’indagine Intel condotta da Reshift Research su scala non solo europea, un italiano su due ammette di aver “ taroccato” almeno una volta il suo profilo online.
E il 53 per cento degli intervistati spiega che alla base di questi frequenti lifting virtuali c’è il desiderio di piacere, lo stimolo a catturare l’attenzione di amici e conoscenti., il tentativo di vincere (con l’inganno?) le proprie insicurezze, la prospettiva di fare nuove conquiste. Ma consoliamoci: non siamo i soli bugiardi, gli unici virtuosi del ritocco. E’ un atteggiamento comune agli altri Paesi europei, con eccezione dell’Olanda, dove sono tutti, o quasi, sinceri e leali, visto che la percentuale di chi confessa di aver truccato la propria foto e il proprio profilo su Facebook scende a un gramo 27 per cento, mentre lievita in Medio Oriente, impennandosi al 76 per cento in Egitto.
A furia di ringiovanirsi tanto vale mettere una foto di se stessi bambini. A quel punto va bene tutto: la foto del gatto, del proprio eroe dei fumetti, di un paesaggio, della filosofa Ipazia o di Einstein, di Calimero o di Greta Garbo, tanto per restare sul vago.
Tuttavia un lato positivo in questa ricerca alla fine si trova: sembra che la voglia di apparire in forma e l’abitudine di arricchire il proprio profilo online spingano gli italiani a sforzarsi di essere migliori anche nella vita reale. Insomma: a somigliare alla propria bellissima copia. Sarà vero?
Laura Laurenzi – Venerdì di Repubblica 10.8.12
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