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sabato 11 agosto 2012

Lo Sapevate Che: Una Mossa di Judo o Karate Contro i Tumori Infantili


Dare un calcio alla malattia: con le arti marziali si può.
Vedi il successo che
Le tecniche d’autodifesa orientali hanno negli ospedali americani, dove sono sempre più numerose le cinture nere che affiancano i medici per aiutare i bambini malati di cancro (o con gravi patologie croniche) ad affrontare la quotidianità. Insegnando loro le tecniche base della lotta e del rilassamento per controllare il dolore, lo stress, le emozioni: per acquisire la forza con cui affrontare le difficoltà.
Perché il male devasta anche psicologicamente: non si può più andare a scuola, ci si sente deboli, si perdono i capelli…
Quest’anno Kids Kicking Cancer, associazione nata a Detroit nel ’99, quando un esperto di arti marziali perse la figlia di due anni per leucemia, è approdata anche in Italia, all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma (primo sbarco europeo dopo che l’organizzazione ha seguito oltre seimila ragazzini americani). Ma le trattative sono in corso per diffondere il metodo anche in altre città italiane, con istruttori che affianchino i piccoli pazienti nella degenza e nella riabilitazione post-ospedaliera. In Usa l’obiettivo primario è controllare il dolore; in Italia, dove il dolore è sedato dai farmaci, si punta a canalizzare la rabbia provocata dalla frustrazione e dalla paura della malattia. Rientra nella filosofia delle arti marziali cercare la propria forza interiore e acquisire nuova sicurezza in sé, con delle arti marziali cercare la propria forza interiore e acquisire nuova sicurezza in sé, con indubbio valore reattivo e terapeutico. La prova è Marco, 10 anni e un tumore cerebrale che all’inizio seguiva i corsi con
scetticismo e distacco, ora è tra i frequentatori più assidui e puntuali. O Andrea, 10 anni e una leucemia, che, colpendo un guantone che chiama “la mia malattia”, ha riacquistato il sorriso, pur avendo perso tutti i capelli: A Kids Kicking Cancer (KKcitalia.it) servono cinture nere volontarie, soci che sostengano il progetto (la quota è di 20 euro L’anno) e fan su Facebook che diffondano la notizia delle varie attività.
Antonella Baricca – Venerdì di Repubblica 20-7-12

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