Etichette

sabato 26 marzo 2016

Lo Sapevate Che: Il Pd è nato già scisso...



State Sereni qualunque cosa avvenga nel Pd non si tratterà di scissione. Non sono state scissioni quelle dei Civati e dei Fassina, non lo saranno le future. Perché qualcosa si scinda occorre presupporne l’unità. Gli attuali partiti liquidi o fantasma, sia di destra che di sinistra, non hanno alcuna storia o cultura comune da rompere, e dunque neppure un fine su cui dividersi. Già se ex-Ds e ex-Margherita avessero per tempo certificato il fallimento del “progetto Pd”, non di scissione si sarebbe trattato, ma di semplice constatazione dell’impossibile convivenza tra nostalgie di incompatibili passati. Oggi, rispetto a entrambe, Renzi è un’altra cosa ancora, un terzo alieno. Riconoscerlo, e riconoscere il senso di questo matter of fact, semplificherebbe le cose e darebbe meno occasioni al Presidente Segretario per derubricare l’opposizione interna beghe di corrente e a politichese. Renzi Non E’ l’effetto imprevisto di qualche primaria e neppure dell’harakiri elettorale compiuto da Bersani & Co. E’ la forma che ha assunto in Itali la crisi storica della socialdemocrazia europea. (..) Il problema starebbe, piuttosto, nel comprendere le ragioni di una simile disfatta e nel riuscire a porsi all’altezza del compito che attende chi voglia passarne a contropelo la storia. E’ La Storia di una sinistra conservatrice . Conservatrice n campo istituzionale, centralista, ministeriale, burocratico-romana. Conservatrice in materia di mercato del lavoro e di politiche sociali, che nella difesa di un modello di Welfare ormai insostenibile anche economicamente ha perduto ogni “simpatia” con le nuove generazioni. Conservatrice nelle politiche sociali, che nella difesa di un modello di Welfare ormai insostenibile anche economicamente ha perduto ogni “simpatia” con le nuove generazioni. Conservatrice nelle politiche per la scuola, per la ricerca, per l’innovazione. Incapace di elaborare un’idea di Europa, oltre moneta e Schengen. Tramonto che inizia negli anni ’70, ignorando le ragioni profonde della crisi fiscale dello Stato, smarrendo il rapporto con le trasformazioni epocali del mercato del lavoro e della composizione sociale. E’ una grande crisi culturale, nel senso quasi antropologico del termine, che globalizzazione e finanziarizzazione del capitalismo finiscono spietatamente col mettere a nudo. (..). Constatare questa deriva è ancora possibile? E intorno a quali programmi e con quali uomini? Finora l’opposizione interna a Renzi non ne ha indicato uno solo, che non avesse il segno del “resistere-resistere” sulla trincea sbrindellata dei modelli del “secolo breve”. Solo quando finalmente sapesse indicarli, potrebbe diventare cosa buona e giusta formalizzare quella scissione che già da sempre sussiste.
Massimo Cacciari – Parole nel vuoto www.lespresso.it – L’Espresso – 24 marzo 2016

Nessun commento:

Posta un commento