Alle rivendicazioni nazionalistiche ed economiche dell'Iraq non si fa attendere
la risposta di una coalizione internazionale capeggiata dagli Stati
Uniti d'America, sotto la presidenza di George Bush senior. Interesse
principale riconosciuto di quella guerra è in realtà il controllo della gestione
delle risorse petrolifere (immensa ricchezza del territorio) e del
conseguente equilibrio geopolitico mondiale, in una zona delicata come il Medio
Oriente.
La fine delle ostilità è dichiarata il 28 febbraio 1991, quando le forze della
coalizione respingono le truppe irachene entro i propri confini nazionali.
Una seconda guerra del Golfo sarà combattuta tra il 2003 e il
2011 (dal presidente Bush figlio), provocando la fine del regime di Saddam
Hussein e la nascita di un regime democratico, che non metterà fine alle feroci
divisioni fra le diverse tribù locali.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/16065
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