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martedì 24 gennaio 2017

Lo Sapevate Che: La storia è maestra? Con l'aiuto dei big data lo sarà di più...



Interrogare la storia in modo nuovo, sfruttando il potere e gli algoritmi dei Big Data per cercare analogie e schemi ricorrenti tra eventi anche lontanissimi nel tempo, può aiutarci a trarre lezioni inedite e utili per il futuro. È questo l’assunto del progetto Seshat, dal nome della dea egizia della conoscenza, che si propone di catalogare su computer i più rilevanti dati relativi alle società umane dal Neolitico a oggi in un formato che renda possibili confronti di ogni tipo, anche i più inconsueti, per esempio tra l’impero britannico della regina Vittoria e l’Atene di Pericle. Il progetto nasce all’Università di Oxford, ideato dallo storico Pieter Francois, dal sociologo Harvey Whitehouse e dal biologo Peter Turchin. “Abbiamo identificato nel mondo 30 aree storicamente rilevanti – come la Mesopotamia, il Lazio, l’Egitto – e abbiamo inserito nel sistema informazioni su ogni società organizzata che abbia occupato quell’aerea lungo il corso della storia” spiega Pieter Francois. “Sono dati su amministrazione politica, attività militari, economia, alimentazione e così via. Il confronto ci permetterà di capire quale sia stato il peso di ciascuno di questi fattori nel destino di quelle società”. Le prime domande rivolte a Seshat sono state sulla formazione e disgregazione delle società. “Seshat ci ha permesso di osservare come dagli antichi gruppi di 50-100 cacciatori-raccoglitori si sia arrivati fino agli Stati di oggi” spiega Dan Hoyer, storico a Oxford e membro del progetto Seshat. “E abbiamo visto che il sorgere e il declinare delle più grandi società possono essere messi in relazione non solo con elementi abbastanza scontati, come la dimensione della popolazione o la funzionalità dek sistema amministrativo, ma anche con fattori sorprendenti come a presenza di un’importante tradizione letteraria”. Un’altra risposta di Sehat riguarda l’Egitto: “A lungo gli storici hanno dibattuto su quanto questa società fosse simile, o meno, a quelle delle vicine civiltà mediterranee e mediorientali. Seshat conferma che l’Egitto è un caso a sé: la forte gerarchizzazione politica, che risale già a 4.000 anni fa, fu determinata dalle difficili condizioni climatiche e dalla grande necessità di lavoro umano”. Incrociare i dati storici potrebbe anche offrire lezioni utili a evitare antichi errori. “In questo periodo stiamo cercando esempi di gruppi militanti come l’Isis nel corso della storia, per capire come una simile organizzazione possa attrarre seguaci” spiega Dan Hoyer. “Confrontando il ruolo dei riti nel rendere le società coese, abbiamo trovato che dove ci sono cerimonie frequenti ma poco intense, tipo quelle di grandi religioni di Stato come il cristianesimo o il buddismo, le società diventano molto grandi e restano piuttosto coese. Là dove i riti sono meno frequenti ma molto più intensi, come le battaglie, si formano piccoli gruppi estremamente coesi ma incapaci di allargarsi in società articolate e solide. Ma questi sono solo i primi grezzi risultati preliminari”. Per capire come battere l’Isis serve molto di più.
Giuliano Aluffi – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 20 gennaio 2017 -

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