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domenica 28 aprile 2024

ARTICOLO DELLE RICETTE DI CUCINA DEL 28 APRILE 2024


 

“Mio padre si compiaceva di dire che nella vita si ha bisogno di tre cose: un buon dottore, un prete indulgente e un bravo contabile.” Oscar Schindler

 

 

Apetizer con cavolo nero

 

Ingredienti:

 

Cavolo nero ½ kg, la scorza grattugiata di 2 limoni naturali e 3 cucchiai del loro succo, mezzo cucchiaino di pepe di Cayenna, 200 ml di tahina (pasta di sesamo), ½ cucchiaino di bicarbonato, sale rosa dell’Himalaya

 

Lavare con cura le foglie del cavolo, eliminando i gambi e le parti più dure. Tagliatele a pezzetti.

Mettere tutti gli ingredienti in un robot da cucina. Mescolare fino ad ottenere un composto cremoso.

Versare la crema sui pezzetti di foglie di cavolo. Metterle su due leccarde da forno e infornarle a 50° per circa 8 ore, per farle disidratare. Diventeranno chips deliziose e croccanti da usare come Apetizer e antipasto.

 

 

 

Pappardelle con i Gamberi

Per 4 persone

 

Ingredienti:

450 gr di pappardelle, 450 gr di code di gambero, 4 pomodori, 1 spicchio d’aglio, ½ bicchiere di vino bianco, basilico, olio, sale.

Togliete il carapace ai gamberi e il filino nero intestinale. Lavateli e asciugateli. Scottate i pomodori in acqua bollente. Pelateli e riducete la polpa a filettini. In una padella con 4 cucchiai d’olio, fate dorare lo spicchio d’aglio, tagliato a metà. Toglietelo e aggiungete i gamberi. Fateli cuocere per un minuto a fuoco vivo, bagnate con il vino e fate evaporare. Salate. Intanto, in una casseruola con abbondante acqua salata in ebollizione, fate cuocere la pasta al dente. Aggiungete i filettini di pomodoro ai gamberi e fate saltare il tutto per 1 minuto. Spegnendo la fiamma aggiungete qualche foglia di basilico, spezzettandola con le mani. Scolate la pasta e mettetela in una zuppiera, conditela subito con il sugo e servite.

 

 

 

Frittura di bollito di Manzo con Rucola

Per 4 persone

 

Ingredienti:

350 gr di bollito di manzo, 6 fette di pancarrè private dalla crosta, 2 uova, 4 pomodori maturi, un mazzetto di rucola già sfogliata e lavata, olio, sale, pepe.

 

Tagliare il bollito a fette sottili. Passare il pancarrè al mixer in modo da sbriciolarlo. Battere le uova in una scodella con un pizzico di sale e pepe. Immergere singolarmente le fettine di carne prima nell’uovo e poi passarle nel pane. Ripetere fino ad esaurimento degli ingredienti. Lavare i pomodori, e ridurli a dadini, Fare friggere le fettine impanate in una padella con abbondante olio caldo in ebollizione. Quando sono dorate da entrambe le parti, sistemarle su carta assorbente in modo da perdere l’olio in eccesso. Condire i pomodori in una terrina con mezza rucola, tagliata a pezzetti corti, un pizzico di sale e un filo d’olio. Servire la frittura con la rucola tagliuzzata e l’insalata preparata.

 

 

Tarte au Sucre

Per 6 persone

 

Ingredienti:

280 gr di farina, 140 gr di burro, zucchero, sale, 1 bustina di lievito in polvere. Per la copertura: 1 uovo, 160 gr di zucchero di canna, 50 gr di burro, latte.

 

Fare ammorbidire a temperatura il burro a pezzettini. In una terrina mettete 260 gr di farina mischiata alla bustina di lievito, 130 gr di zucchero, un pizzico di sale e 130 gr di burro ammorbidito. Lavorare accuratamente, formare una palla della pasta e lasciare riposare per 15 minuti. Stendere la pasta su di un piano di lavoro e posarla in una pirofila imburrata e infarinata. Cospargerla con lo zucchero di canna. In una ciotola battere l’uovo con 2 cucchiai di latte, cospargere la torta e ricoprire con fiocchetti di burro. Mettere in forno preriscaldato a 180° per 35 minuti. Servire la torta tiepida o fredda.

 

Lo Sapevate Che: Inaugurati gli studi di Cinecittà: Da strumento di propaganda e di "distrazione di massa" nato negli anni bui del regime, Cinecittà diventa in poco tempo la grande fabbrica di sogni made in Italy, capace di tenere testa ai mitici studios hollywoodiani. Oggi, oltre ad essere la più grande città del cinema in Europa, è la memoria storica di ottant'anni di settima arte.


Dall'inizio degli anni Trenta, il regime fascista intuisce le potenzialità del cinema come strumento di propaganda e adotta una serie di provvedimenti, che hanno l'effetto da un lato di scoraggiare le importazioni di film stranieri, dall'altro di alimentare una produzione locale. Il prodotto finale di questa strategia è la cosiddetta Legge Alfieri del 1939, che istituisce l'Ente Nazionale Industrie Cinematografiche (ENIC).

Nel frattempo, la fine dei vecchi studi Cines nel 1935, distrutti da un incendio, crea le condizioni per la costruzione di un nuovo e più vasto complesso, rispondente alle ambizioni "imperiali" dell'Italia mussoliniana. La zona in questione viene individuata in un terreno di 500mila metri quadrati, lungo la via Tuscolana, a 9 chilometri dal centro di Roma. Del progetto vengono incaricati l'architetto Gino Peressutti e l'ingegnere Carlo Roncoroni.

Partiti a gennaio del 1936, i lavori vengono ultimati in appena 15 mesi. Il 28 aprile del 1937 è il giorno dell'inaugurazione e a presiederla è Benito Mussolini. Il complesso che si trova davanti è qualcosa di completamente inedito in Europa e potrebbe fare invidia agli Americani: 73 edifici (tra cui 16 teatri di posa, dotati delle strumentazioni più all'avanguardia), 40mila mq di strade e piazze, tre piscine per le riprese sott'acqua, 35mila mq di giardini, 900 dipendenti fissi.

Una vera "città del cinema", di nome e di fatto, dove trovano spazio l'Istituto Luce (memoria storica degli albori del cinema italiano) e il Centro Sperimentale di Cinematografia (tutt'oggi la più antica fucina italiana di attori e registi). Prima pellicola ad uscire dai nuovi studios è Scipione l'Africano (1937) di Carmine Gallone. La censura fascista non consente grande libertà di generi, per cui prevale in questa prima fase un cinema d'evasione, fatto di sentimenti passionali e di uomini forti e risoluti come Amedeo Nazzari e Massimo Girotti.

Il periodo d'oro per Cinecittà arriva negli anni Cinquanta con il filone peplum (termine che nell'antica Grecia indicava la tipica tunica femminile), ossia dei "film storici in costume" (legati al contesto biblico o all'Impero romano), che trovano qui la location ideale: da Quo vadis? a Ben Hur, passando per Gli ultimi giorni di Pompei. Negli stessi anni escono i primi capolavori firmati da ViscontiDe Sica e Fellini, destinati a fare scuola nei decenni a venire.

Qui vengono girati oltre tremila film, di cui 47 ricevono l'ambito Premio Oscar. In questo arco di tempo il complesso di via Tuscolana conserva il suo primato europeo, tenendosi al passo con il progresso tecnologico; dal 2001, ad esempio, viene aperto uno spazio interamente dedicato al digitale, con attrezzature tra le più sofisticate in campo mondiale.

Il ruolo di memoria storica del cinema italiano e internazionale si conferma in questi anni, soprattutto attraverso il prezioso lavoro del centro per il restauro e recupero di pellicole, sia in bianco e nero che a colori.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/666001

 

Lo Sapevate Che: Nasce il Fondo per l'Ambiente Italiano: Storia, arte e natura da salvare e restituire ai cittadini italiani, rinverdendo in questi ultimi la consapevolezza e l'orgoglio di avere a pochi passi da casa un patrimonio inestimabile da preservare per le future generazioni. Un merito che da decenni viene riconosciuto agli attivisti del Fondo per l'Ambiente Italiano, il cui atto di nascita venne sottoscritto il 28 aprile del 1975, a Milano.


Fu, allora, Elena Croce, figlia del celebre filosofo abruzzese, ad ispirarne la creazione all'imprenditrice Giulia Maria Mozzoni Crespi, che avviò il progetto insieme a Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russo e guidò il FAI, in veste di presidente, per oltre trent'anni. Come modello si guardò al National Trust inglese, nel finanziare le attività di restauro e recupero dei beni acquisiti, attraverso donazioni, eredità e comodati d'uso unitamente a una capillare campagna di sensibilizzazione attraverso media e testimonial d'eccezione.

Altrettanto efficaci nel coinvolgimento dell'opinione pubblica sono i numerosi eventi organizzati dal FAI, in primis le Giornate di primavera, che ogni anno aprono i cancelli di luoghi solitamente inibiti al pubblico grazie all'impegno di migliaia di volontari che affiancano la fondazione.

Presieduto dal 2013 al 2021 dall'illustre archeologo Andrea Carandini e poi da Marco Magnifico, il FAI ha sotto la sua tutela 50 beni (38 aperti al pubblico) e conta oltre 210.000 iscritti e donatori attivi ed oltre 11mila volontari, dislocati nelle 20 regioni italiane.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/445001

 

 

Lo Sapevate Che: Laura Boldrini: Terza donna a ricoprire lo scranno più alto di Montecitorio, è un esponente di primo piano della politica italiana e una strenua paladina dei diritti delle donne e dei rifugiati.


Marchigiana di Macerata, coniuga gli studi in legge alla Sapienza di Roma con lunghi viaggi in giro per il mondo. Dopo un'esperienza da giornalista e autrice per la RAI, nel 1989 inizia a lavorare con la FAO, l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, occupandosi di produzione video e radio.

Successivamente e per cinque anni, lavora presso il Programma alimentare mondiale (WFP) come portavoce per l'Italia, fino a quando riceve l’incarico di ambasciatrice dell’UNHCR, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, per coordinare le attività di informazione in Sud Europa; carica che ricopre fino al 2012.

Candidata nel 2013 per Sinistra Ecologia Libertà, viene eletta e il 16 marzo diventa Presidente della Camera. È rieletta alla Camera nelle elezioni 2018 con Liberi e Uguali e nel settembre 2022 con il Partito Democratico. In carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il titolo di cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana nel 2004, il Premio Consorte del Presidente della Repubblica nel 2006 e il Premio giornalistico alla carriera Addetto stampa dell'anno del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti nel 2009.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/644002

 

 

Lo Sapevate Che: Oskar Schindler: «Chiunque salva una vita salva il mondo intero.» è scritto nel Talmud babilonese, testo sacro dell'Ebraismo. Una massima che ispirò la vita di quest'imprenditore tedesco che con la sua provvidenziale "lista" sottrasse alla ferocia nazista centinaia di ebrei.



Nato a Svitavy, città un tempo dell'ex Impero austro-ungarico e oggi nella parte orientale della Repubblica Ceca, Oskar Schindler si trasferì a Cracovia e, sotto l'occupazione nazista, aprì una fabbrica di pentolame, la “Deutsche Emaillewaren-Fabrik”, nella quale impiegò circa 1100 operai, tutti ebrei.

Convertita la produzione in munizioni, fu spinto dal rastrellamento nel ghetto di Cracovia del 1942 ad usare le proprie doti diplomatiche per difendere i cosiddetti Schindlerjuden, gli ebrei di Schindler, puntando sulla loro indispensabilità per le attività della fabbrica e, di fatto, salvandoli dai campi di sterminio del regime hitleriano.

Finita la guerra, emigrò in Argentina e in seguito ritornò in patria, accolto con calore dai sopravvissuti in Israele. Visse gli ultimi anni proprio tra Israele e la Germania, dove morì nell'ottobre del 1974.

Nel 1999, a Stoccarda, fu ritrovato il manoscritto originale della lista di Schindler, in una valigia lasciata dal Giusto tra le nazioni, così come è stato definito da un’apposita commissione israeliana, in casa di amici. Una copia-carbone della lista, invece, è custodita in una biblioteca australiana, in mezzo ai manoscritti di Thomas Keneally. Quest’ultimo è lo scrittore australiano che, venuto a conoscenza della storia casualmente dallo stesso imprenditore, scrisse il romanzo “La lista di Schindler” da cui, successivamente, è stato tratto il film Schindler's List, diretto da Steven Spielberg.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/650001

 

 

Lo Sapevate Che: Benito Mussolini: I libri di storia lo ricordano come Duce e personaggio storico tra i più influenti della prima metà del Novecento. Per l'Italia è stato il capo di una dittatura che ha rappresentato un passaggio decisivo nella successiva nascita della Repubblica e nella crescita democratica del Paese.



Emiliano di Dovia di Predappio, nella provincia di Forlì-Cesena, Benito Amilcare Andrea Mussolini fu indirizzato dal padre al socialismo militante, completando nel contempo gli studi e conseguendo il diploma di maestro elementare. L'attività politica nel Partito Socialista Italiano proseguì parallelamente a quella giornalistica che lo portò a dirigere l'Avanti! dal 1912 al 1914.

Uscito dal PSI perché in contrasto con la sua linea interventista nel primo conflitto mondiale, fondò e diresse il quotidiano Il Popolo d'Italia, che in seguito divenne l'organo ufficiale del Partito Nazionale Fascista, fondato da Mussolini nel 1921. Profittando dell'instabilità politica per gli scarsi vantaggi riconosciuti all'Italia dopo la vittoria nella "Grande guerra", mise in atto con la celebre marcia su Roma (28 ottobre 1922) un golpe di Stato, impossessandosi del potere e instaurando un regime dittatoriale.

Ispiratore di una condotta squadrista e intimidatoria nei confronti degli avversari del regime, come Giacomo Matteotti che fu assassinato per ordine dello stesso Mussolini, si alleò con la Germania nazista di Hitler (Patto d'Acciaio del 1939), sposandone, con le famigerate "leggi razziali", la politica discriminatoria nei confronti degli ebrei.

Dopo il disastroso bilancio della Seconda guerra mondiale e la conseguente caduta del regime (25 luglio del 1943), guidò la Repubblica Sociale Italiana fino alla sua cattura da parte dei partigiani, dai quali, il 28 aprile 1945, venne giustiziato insieme alla compagna Clara Petacci nel comune di Giulino, nel comasco. I corpi di entrambi vennero esposti a piazzale Loreto (Milano), per tutta la giornata del 29 aprile.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/12278001

 

 

Lo Sapevate Che: Ciccio Ingrassia: Palermitano doc, come il suo collega e compagno di lavoro Franco Franchi. Assieme diedero vita al celebre duo comico Franco e Ciccio, tra i più prolifici del cinema italiano.

Cominciò a calcare il palcoscenico nel 1944 e in seguito girò i teatri di mezza Italia facendo da spalla a Gino Bramieri. Nel 1954 l'incontro del destino con Franco Franchi che inaugurò un lungo sodalizio artistico.


Apprezzato anche in ruoli drammatici, vinse tra gli altri un Nastro d'Argento, per "Todo modo" di Elio Petri (1975) e un David di Donatello per "Condominio" (1991). Si spense a Roma nell'aprile del 2003.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/1469001