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domenica 16 agosto 2015

Lo Sapevate Che: Attenti, questo fa peggiodi Berlusconi....



L’avvocato Giulia Bongiorno popolare al punto di finire in una canzone del rapper J-Ax ( “vorrei avere l’avvocato di Andreotti e Amanda Knox”) nell’ultima legislatura è stata presidente della Commissione Giustizia della Camera. Nonostante fosse stata eletta nel Pdl, toccò a lei contrastare la legge sulle intercettazioni pretesa da Silvio Berlusconi che fu all’origine della rottura con Gianfranco Fini. Era l’epoca della legge bavaglio e del movimento dei post-it gialli nelle piazze, alla fine non se ne fece nulla. Oggi l’avvocato Bongiorno, tornata alla sua professione, ragiona sulla proposta del governo Remzi: “Mi ha colpito che Renzi individui ora come una priorità una legge delega sulle intercettazioni. Ricordo quando nella commissione da ma presieduta il Pd ripeteva che i problemi erano l’efficienza, i tempi, il numero dei cancellieri.(..). Beh, però il reato di falso in bilancio in effetti è stato reintrodotto. “In apparenza. Sappiamo che il falso in bilancio è un reato-sentinella rispetto alla corruzione e lievita con l’utilizzo improprio delle valutazioni. Per decenni a Berlusconi è stato contestato che la valutazione poteva avere una rilevanza penale sopra una certa soglia del bilancio, il dieci per cento. Renzi ha fatto una grande pubblicità sostenendo di aver ripristinato il falso in bilancio e poi, con un emendamento governativo, ha eliminato tutte le valutazioni cioè il cuore del falso. La nuova legge è inutile. (..) . E sulle intercettazioni? Che disegno c’è? “C’è una legge delega, vaga, che però nasconde dei trabocchetti. La grande limitazione arriverà sui tempi per i magistrati: alla fine saranno tre mesi di indagini, come nelle leggi presentate da Berlusconi su cui litigai con l’allora Pdl di cui facevo parte. La tagliola è uno strumento di Berlusconi: oggi ritrovo nelle parole di Renzi, e anche di Cantone, le stesse motivazioni che usavano i berlusconiani.(..). Eppure la magistratura, nel complesso, sembra meno allarmata di queste limitazioni rispetto a qualche anno fa. Come lo spiega? C’è una differenza tra Berlusconi e Renzi. Berlusconi voleva difendersi dai magistrati che indagavano su di lui, Renzi si preoccupa di più di quanto arriva all’opinione pubblica, ai giornalisti. Almeno un avvocato come lei apprezzerà quella che qualcuno ha definito “la svolta garantita”del premier. Il Parlamento, ha detto Renzi, “non è il passacarte delle procure”. “Mi sembra che Renzi non si stia affatto occupando della giustizia, ma esclusivamente di tutelare la sua immagine. (..). Le piace almeno l’idea del ministro Orlando di togliere al Parlamento il voto sulle autorizzazioni all’arresto di deputati e senatori  e di affidarlo alla Consulta? “Con questo escamotage ai prepara il vero colpo: togliere al Csm il potere disciplinare. Si dirà: basta con la giustizia domestica, la politica non giudica se stessa, neppure la magistratura deve farlo. Se riuscirà nell’intento Renzi avrà una magistratura con la responsabilità civile, sottoposta al giudizio dell’esecutivo, senza strumenti di indagine. Se così fosse si realizzerebbe il sogno del berlusconismo più spinto”.
colloquio con Giulia Bongiorno e Marco Damilano
Marco Damilano . Intercettazioni – L’Espresso 13 agosto 2015 -

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