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martedì 20 settembre 2016

Lo Sapevate che: Il cuore batte meglio nei centenari che negli ottantenni...



I centenari italiani sembrano avere il cuore più sano di chi ha 25 anni di meno. A questa sorprendente conclusione è arrivata una ricerca diretta dal primario di Cardiologia dell’OspedaòeSan Giuseppe-Multimedica di Milano, Michele Lombardo, e dal suo collega Andrea Sonaglioni. Lo studio è stato condotto esaminando con l’ecografia il cuore di 120 persone fra i 75 anni e gli 80 anni, senza storia di malattie cardiache, e 120 centenari ospiti di case di riposo. “In particolare la fibrillazione atriale, un’aritmia molto frequente con l’avanzare dell’età, era presente nel 37 per cento dei 75-80enni, ma solo nel 19 per cento dei centenari” dice il professor Lombardo “così come segni di un’insufficienza cardiaca erano rilevabili nel 26 per cento del primo gruppo contro l’11 per cento del secondo”. Ma com’è possibile che questi “grandi vecchi” abbiano un cuore più in forma di chi ha 25 anni di meno? “Ci sono due spiegazioni. La prima ovvia, è statistica: i centenari sono un gruppo già selezionato dalla natura, fra i 75enni ci sono anche quelli che ai cento anni non arriveranno: abbiamo scoperto che il cuore di molti centenari ha reagito all’inevitabile irrigidimento senile delle arterie, che rende via via più difficile la circolazione del sangue, ispessendo le pareti muscolari senza aumentare il volume delle cavità cardiache, in pratica rinforzandosi. Serviranno studi dettagliati per capire che cosa determini, tra fattori genetici e ambientali, questa differenza nella risposta del cuore all’invecchiamento delle arterie”. Ma non sarà che i centenari sono vissuti in epoche nelle quali la dieta era più frugale e sana e la vita di tutti i giorni meno sedentaria? “E probabile, ma è anche vero che in questi ultimi anni, oltre a cure migliori, si va diffondendo nella popolazione la cultura della prevenzione delle malattie cardiache, attraverso la lotta al fumo, diete meno caloriche e attività fisica regolare. E i risultati si vedono: in molti Paesi europei, compresa l’Italia, le malattie cardiocircolatorie non sono più la prima causa di morte, avendo ceduto il posto ai tumori, le cui cause sono meno conosciute e anche, in parte, meno prevenibili”. In questo quadro può però anche essere che i 75-80enni di oggi, troppo giovani per aver goduto di ambiente e dieta sana dei centenari ma invecchiati prima della “rivoluzione del fitness”, siano rimasti con il “cerino in mano”, arrivando alla loro età con un cuore più malandato della media. Comunque sia, i centenari oggi non sono più una rarità: nel 2002 in Italia erano 6.100, oggi sono 16 mila. Sembra proprio che ormai per diventarlo non sia necessario avere per forza i geni giusti. “Ma se si vogliono raggiungere i cento anni e si ha familiarità per malattie cardiache o per fattori di rischio quali il diabete, l’ipertensione, l’eccesso di colesterolo, si deve avere un sano stile di vita fin da giovani, facendo controlli clinici periodici e, se necessario, seguendo le terapie indicate. Lo dice chiaramente la nostra ricerca: solo il 19 per cento dei centenari era diabetico conclude Lombardo “contro il 41 per cento dei 75-80enni”.
Alex Saragosa – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 16 settembre 2016 -

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