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sabato 27 ottobre 2012

Lo Sapevate Che: Dal Ventre dei Capodogli....


Dal Ventre Dei Capodogli
Perle Di Ambra Grigia
Più’ Preziose Del Caviale

Richiestissima in profumeria per la fragranza e la proprietà di fissare gli odori, usata anche in omeopatia e in cucina questa sostanza vale venti dollari il grammo, la metà dell’oro

Fra i regali preziosi che la natura fa all’uomo non ci sono solo il caviale o il tartufo, ma anche l’”ambra grigia” prodotta dai capidogli. Nell’agosto scorso un bambino di otto anni, Charlie Naysmith, ne ha raccolto nel Dorset, in Gran Bretagna, una “pepita” di 600 grammi che è stata quotata decine di migliaia di euro. La notizia ha fatto il giro del mondo e Charlie ha dichiarato di voler usare il denaro per costruire un rifugio per animali.
L’ambra grigia vale dunque oro e Floating Gold (oro che galleggia) è infatti anche uno dei nomi con cui è conosciuta nonché il titolo di un libro della University Press in cui il biologo molecolare e giornalista Christopher Kemp ha raccolto notizie storiche e scientifiche su questa sostanza.
Venduta a un minimo di 20 dollari il grammo, è da sempre un ingrediente dei profumi, e non solo per la sua singolare fragranza (ricorda un po’ il muschio bianco, un po’ il
tabacco), ma anche per la proprietà chimica di fissare gli odori.
In realtà la sua origine è tutt’altro che nobile: L’ambra grigia è infatti una secrezione dell’intestino dei capidogli. “”Un po’ come avviene nel processo di formazione delle perle, l’ambra grigia è il risultato della difesa dell’organismo dei cetacei dalle parti cornee (e quindi non digeribili) dei calamari giganti e dagli altri cefalopoli che costituiscono gran parte della loro dieta” spiega Monica Carosi, docente di etologia dell’Università Roma 3.
Una volta espulsa (attraverso le feci o il vomito, a seconda delle dimensioni), l’ambra grigia si secca, si ossida e “matura” a contatto con mare, sole e aria, prendendo col ra non è tempo quell’odore per cui è famosa, senza perdere le sue caratteristiche, alcune benefiche per l’uomo. “Questa sostanza viene infatti impiegata in campo omeopatico, per esempio per curare disturbi dell’apparato digerente” dice Carosi. In passato era ritenuta un potente afrodisiaco, oggi si usa anche per aromatizzare i cibi ed esaltarne i sapori.
Trovarla in natura non è affatto facile: questi sassi cerosi galleggianti vengono trasportati sulle coste o dalle maree o dagli stessi mammiferi piaggiati, che un tempo infatti venivano cacciati e “aperti” dai balenieri per estrarne l’ingrediente. Oggi questo, per fortuna, non si può più fare perché i capidogli sono specie protetta, e i chimici hanno cercato di riprodurre in laboratorio la ricercata sostanza, ma con scarso successo.
Uno dei più grandi blocchi di ambra grigia è stato trovato nel 1914. Pesava quasi cinquecento chili (455), quasi quanto un capodoglio appena nato: un adulto femmina pesa 25 tonnellate, un maschio fino a 50.
Claudia Nuzzarello – Venerdì di Repubblica – 12-10-12

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