Il
primo esempio di unità nella rappresentanza dei lavoratori si era avuto
all'inizio del XX secolo, quando, nel 1906, Camere del lavoro, Leghe e
Federazioni confluirono nella Confederazione Generale del Lavoro (CGdL).
L'eredità di quest'ultima, ridotta ad attività clandestina dal regime fascista,
venne ripresa con il celebre Patto di Roma, firmato il 3 giugno dai
rappresentanti delle tre anime della resistenza al nazifascismo: Giuseppe Di
Vittorio (comunista), Achille Grandi (cattolica) ed Emilio Canevari
(socialista).
Fu l'atto di nascita della CGIL, alla cui guida venne designato il pugliese Di
Vittorio. L'unità sindacale durò pochi anni: il clima della guerra fredda e
l'attentato a Togliatti nel 1948 orientarono l'organizzazione sempre più verso
gli ideali socialisti e comunisti, portando alla fuoriuscita dei cattolici che
fondarono la "Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori" (CISL).
Due anni dopo dalla scissione della componente laica e socialdemocratica nacque
l'"Unione Italiana del Lavoro" (UIL).
Nove i segretari generali succedutisi nella CGIL dal 1944 ad oggi. Dal 2019
ricopre la carica Maurizio Landini, dopo Susanna Camusso,
la prima donna a guidare la CGIL.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/910008
Nessun commento:
Posta un commento