La caduta del Muro di Berlino mise
fine alla divisione della capitale della Germania che era stata sancita con la
costruzione del Muro 28 anni prima. Ancora oggi la caduta del Muro di
Berlino viene ricordata – e celebrata anche con altre iniziative – come
uno degli eventi più significativi della fine della Guerra Fredda, che si
sarebbe definitivamente conclusa due anni più tardi, con il disfacimento
dell’Unione Sovietica.
I 25 anni dalla caduta sono oggi
celebrati anche da Google con un video-doodle: al posto del logo di tutti i
giorni, nella pagina principale del motore di ricerca compare un video che
mostra alcune immagini risalenti al 1989 e alla caduta del Muro di Berlino, e
altre che mostrano pezzi di Muro oggi, conservati in alcune delle più
importanti città del mondo.
La caduta del Muro di Berlino fu un
evento incredibile, anche per come si sviluppò quel 9 novembre di 25 anni fa.
Nel corso di una conferenza stampa, il ministro della Propaganda della
Repubblica Democratica Tedesca (la DDR, ovvero la Germania Est), Günter
Schabowski, annunciò che la decisione del governo di concedere i permessi per
muoversi nella Germania Ovest era da subito ordine esecutivo. In realtà la
conferenza stampa fu piuttosto confusa, e il ministro tedesco si spiegò male:
avrebbe dovuto dire, infatti, che la decisione sarebbe diventata ordine
esecutivo nel giro di qualche giorno, in modo da consentire alle autorità di
confine di gestire le richieste. Era stato male informato, e quello che
successe dopo fu di fatto la fine della divisione della città. Migliaia di
persone scesero per le strade di Berlino: superarono i posti di blocco aperti
dalle guardie, che a loro volta non sapevano bene cosa fare, e si ricongiunsero
con amici e parenti che abitavano a Berlino Ovest. Nei giorni seguenti iniziò
lo smantellamento del Muro e le immagini di pezzi di Muro abbattuti, e di
persone festanti alla Porta di Brandeburgo, fecero il giro del mondo.
La costruzione
del Muro iniziò il 13 agosto del 1961: la Repubblica Democratica
Tedesca aveva deciso di costruire una barriera di cemento alta circa tre metri
per separare la sua capitale, Berlino Est, dalla enclave della Repubblica
Federale di Germania (Germania Ovest) di Berlino Ovest che si trovava nel
territorio della DDR. La divisione
della Germania era stata decisa dopo la Seconda guerra mondiale, nel corso
della conferenza di Yalta: l’accordo che fu trovato prevedeva che Berlino fosse
organizzata in quattro settori amministrati da Francia, Regno Unito, Stati
Uniti e Unione Sovietica (a cui fu affidata l’area più estesa). Negli anni
successivi i tre settori controllati dagli stati occidentali divennero
sostanzialmente una parte della Germania Ovest, circondata però dai territori
della DDR. La chiusura del confine tra Berlino Ovest e Berlino Est fu decisa
prima della costruzione del Muro, e cioè nel 1952, quando le tensioni
della Guerra Fredda tra i
due blocchi – quello occidentale guidato dagli Stati Uniti e quello orientale
guidato dall’Unione Sovietica – cominciarono ad aumentare significativamente.
Il Muro fu costruito nel 1961 per
fermare il passaggio di berlinesi dell’Est verso l’Ovest, attratti dalle
migliori condizioni di vita che c’erano dall’altra parte (tra il 1949 e il 1961
circa 2,5 milioni di berlinesi dell’Est erano andati a Ovest). I lavori per la
costruzione del Muro iniziarono nella notte tra il 12 e il 13 agosto con
l’installazione di palizzate e filo spinato, cui seguirono nel tempo rinforzi
più poderosi con blocchi di cemento alti circa tre metri per formare un muro
vero e proprio. La struttura isolò completamente i settori occidentali,
rendendoli una enclave all’interno della Germania Est. Il Muro era lungo 155
chilometri e negli anni successivi furono studiati sistemi e migliorie per
renderlo sempre più impenetrabile e facilmente controllabile, con torrette di
avvistamento e posti di blocco. Si stima che oltre duecento persone siano state
uccise dalle guardie mentre provavano a fuggire verso Berlino Ovest. In
cinquemila circa riuscirono a varcare il confine utilizzando bagagliai con il
doppio fondo, tunnel scavati al di sotto del muro e altri stratagemmi creativi
per evitare i colpi dei cecchini.
https://www.ilpost.it/2014/11/09/caduta-del-muro-di-berlino-doodle/
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