sabato 5 dicembre 2015

Lo Sapevate Che: Così le nostre mafie finanziano Daesh...



Il “New York Times” di fronte alle questioni più imperative apre la Room for Devate dove chiede il parere di esperti su argomento di attualità. La scorsa settimana mi è stato chiesto di rispondere a questa domanda: E’ possibile minare l’Is attaccando il suo segmento economico? Sembra una domanda lineare, eppure la risposta non lo è affatto. Prima di tutto bisognerebbe individuare il segmento economico da colpire, quello che realmente potrebbe portare a un indebolimento dell’organizzazione. Poi bisognerebbe comprendere l’inutilità degli attacchi aerei contro  Daesh in Siria se, come accade, i canali attraverso cui raggiunge il resto del mondo sono pressoché liberi, non presidiati e spesso anche non riconosciuti come tali. (..). La Francia ha tristemente pagato – come è accaduto agli Stati Uniti – un prezzo altissimo per non aver contrastato la presenza di un economia nazionale parallela, floridissima, che si basa essenzialmente sul traffico di droga e sul riciclaggio di denaro. Combattere e sconfiggere Daesh significa combattere un nemico che è vicinissimo e si annida nelle nostre economie nazionali, non andare a combattere altrove l’ennesima guerra che avrà come conseguenza il rafforzamento di gruppi estremisti. Come indebolire Daesh economicamente è stato chiesto anche al giornalista siriano Hassan Hassan, che, da una prospettiva diversa dalla mia, ha aggiunto un dato complementare. In Siria vige una economia di guerra e con i bombardamenti nella zona Est del paese, quella sotto il dominio di Daesh, non si distruggono solo i convogli di petrolio dello Stato Islamico, ma anche il lavoro di molte famiglie che con il contrabbando di petrolio guadagnano non solo da vivere, ma mantengono la loro libertà di resistere all’Is.(..). Non Esiste Gruppo militare che non si sia finanziato attraverso il traffico di droga (e il Captagon è altro petrolio per Daesh). Non esiste gruppo militare che non sia in contatto con organizzazioni criminali. Non esiste gruppo militare che non condivida con le organizzazioni criminali rotte testate e rese sicure per il narcotraffico e attraverso cui possono passare armi, soldati e denaro. Lo dicono decine di inchieste in tutto il mono e lo dice da anni l’ex Presidente di Unocd Antonio Maria Costa: “Guardate i talebani in Afghanistan, i gruppi terroristici in Kosovo, le Farc in Columbia, l’Ira in Irlanda o Sendero Luminoso in Perù…tutti questi gruppi sono stati finanziati da organizzazioni dedite al commercio di droga. Anche le bombe dell’11 marzo 2004 a Madrid sono state finanziate dal narcotraffico in Spagna”. Fino a quando non capiremo che le strade che il terrorismo percorre per colpire al cuore democrazie non sono presidiate e che coincidono con quelle utilizzate dalle organizzazioni criminali, il cui contrasto non è mai considerato una priorità, fino a che non capiremo che le organizzazioni criminali in cambio di droga e soldi offrono armi e logistica ai gruppi terroristici, saremo esposti. Mortalmente esposti. Combattere Daesh significa cambiare le nostre regole interne, semplice a dirsi, impossibile da mettere in pratica.
Roberto Saviano – L’antitaliano www.lespresso.it – L’Espresso – 1 Dicembre 2015 -

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