La scoperta dei raggi X
Conosciuti principalmente per il loro
utilizzo in campo medico come metodo di indagine, i raggi X, attraverso le
radiografie, hanno permesso alla scienza di vedere letteralmente attraverso il
corpo umano. Prima della loro scoperta, fratture e lesioni interne
erano diagnosticate ed esaminate soltanto con l’intervento del
bisturi. I raggi X vengono scoperti in circostanze particolari e grazie
alla casualità, a cui concorre anche il daltonismo dello scopritore: Wilhelm
Conrad Röntgen, fisico tedesco.
Röntgen, durante gli esperimenti tenuti
nel suo laboratorio, decide di verificare le teorie dei fisici tedeschi
Heinrich Hertz e Philipp Lenard riguardo i raggi catodici, cioè fasci di
elettroni prodotti all’interno di un tubo catodico. Durante i suoi esperimenti,
è solito, a causa del suo daltonismo, togliere le fonti di luce ed oscurare
completamente la stanza. Dopo aver avvolto il tubo con un foglio di carta nero,
all’improvviso si accorge che un altro foglio di carta sul tavolo, ricoperto di
sale di platino e bario, è diventato luminoso.
Il fisico deduce che
la fluorescenza è causata dall’emissione dei raggi invisibili che fuoriescono
dal tubo. Dopo aver preso altri oggetti ed averli posti tra la traiettoria dei
raggi emessi ed una lastra fotografica, nota che un’immagine di essi resta
impressa sulla lastra: l’immagine del contenuto degli oggetti e della loro
struttura interna.
Chiamata la moglie,
Anna Bertha Ludwig, le pone la mano tra il tubo e la lastra. Quello che li fa
rimanere a bocca aperta è la vista dello scheletro della mano, con tanto di
anello al dito: si può considerare la prima radiografia della storia. E’ l’8 novembre 1895, quando Röntgen
scopre i raggi X. Li chiama in questo modo per indicare appunto che i raggi
sono “sconosciuti”.
Contrario al fatto che i raggi prendano
il suo nome e contrario altresì al fatto di brevettarli, sceglie di rendere
pubblica la scoperta, anche se in alcuni casi il nome “raggi Röntgen” è ancora
in uso.
I raggi X, radiazioni elettromagnetiche
che, attraversando gli oggetti, li impressionano su di una lastra fotografica,
sono prodotti da un tubo catodico nel quale è fatto il vuoto e che contiene due
piastre metalliche, catodo e anodo. Il catodo, attraversato dalla corrente,
emette elettroni che colpiscono l’anodo, causando la perdita di elettroni da
parte degli atomi dell’anodo e l’emissione di energia, appunto i raggi X.
Questi sono assorbiti in modo differente: passano attraverso la pelle, la carta
ed il legno, ma sono fermati da ossa o metalli.
Il 28 dicembre 1895, Röntgen spedisce il testo “Su un nuovo tipo di
raggi: una comunicazione preliminare” alla rivista della
Physikalisch-Medizinischen Gesellschaft di Würzburg. Il 5 gennaio 1896 è dato
l’annuncio di questa scoperta.
Insignito del primo Premio Nobel per la
fisica nel 1901, con la motivazione: “in
riconoscimento dello straordinario servizio reso per la scoperta delle
importanti radiazioni che in seguito presero il suo nome“,
Röntgen dona il premio in denaro alla sua università. Non mancano contestazioni
a questa onorificenza da parte di suoi colleghi tra i quali Lenard, che afferma
di essere lui il primo scopritore dei raggi X.
Viene poi assegnata a Röntgen anche la
laurea onoraria di dottore in Medicina dall’Università di Würzburg. Nel 2004
viene intitolato al fisico l’elemento chimico 111: il Roentgenio.
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