Dipinti, ceramiche, disegni e grafiche raccontano i mondi del grande
maestro e la sua ricerca dei materiali
C’è un filo
rosso che collega la mostra antologica di Carlo Giuliano «Luci e ombre»
allestita fino al 22 settembre a Palazzo Salmatoris e l’evento espositivo che
segnerà l’autunno cheraschese: «Picasso e la sua eredità nell’arte italiana».
L’inaugurazione sarà il 12 ottobre, alle 11. Della feconda rivoluzione
espressiva dell’autore di «Guernica» sono figli e nipoti illustri nomi
dell’arte contemporanea. E fra questi, nella sua originalità e nella sua
capacità di muovere dalla scultura alla scenografia e ad altri interessi
artistici, cimentandosi con materiali e tecniche diverse, c’è Carlo Giuliano
che fa parte del comitato scientifico dell’omaggio a Picasso.
Spiega
la curatrice delle rassegne, Cinzia Tesio: «Giuliano, già direttore
dell’Accademia Albertina di Torino, ha ricercato la forma geometrica che è
sempre stata alla base della sua espressione, un po’ come la scomposizione
geometrica lo è per Picasso». Aggiunge: «Con queste rassegne a Palazzo
Salmatoris, senza soluzione di continuità dal 1996, le amministrazioni comunali
proseguono la strada iniziata dal 1996, di dedicare ai maestri del ‘900
esposizioni che raccontano, attraverso nomi di statura internazionale,
l’evoluzione dell’arte del nostro tempo».
Salendo lo
scalone che conduce al primo piano del Palazzo, oggi il visitatore è accolto da
due grandi opere di Giuliano - «Quadrato dinamico» e «Fiore di loto nero» - che introducono il
percorso nelle sale che, dal 12 ottobre al 12 gennaio ospiteranno sessanta
opere di Picasso e quelle degli artisti che hanno raccolto «l’eredità pittorica
e culturale che il grande Maestro ha saputo lasciare», scrive la curatrice
nella presentazione.
Due le
tematiche privilegiate: «la scomposizione della forme e l’utilizzo dei
materiali». Tematiche che ricorrono con grande evidenza anche nelle opere di
Carlo Giuliano e che si ritroveranno in quelle di Campigli, Burri, Sironi,
Guttuso, Tozzi, Afro, Crippa e tanti altri. Riprende Cinzia Tesio che firma
l’allestimento con Rino Tacchella: «Picasso giunse in Italia nel 1917 e al Caffè
Greco di Roma ebbe modo di incontrare i più noti artisti di quel tempo che con
lui iniziarono un dialogo artistico. Picasso è stato il primo ad usare il
collage, a sperimentare materiali che poi sono stati ripresi da moltissimi
autori e lo sono tuttora». Oli, ceramiche, disegni, grafiche: nell’omaggio a
Picasso saranno in mostra opere di musei e collezioni private. Tra tutte un
capolavoro: «Nature morte avec la pipe» scelta per rappresentare il progetto
espositivo. Visite alla mostra di Calo Giuliano mercoledì, giovedì e venerdì
15-19, sabato e domenica 9,30-12,30, 15-19. Ingresso libero. —
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