I processi biologici,
quelli psicologici, quelli social e politici stanno imitando i processi
giudiziari nel rallentamento e nella dilazione. Potrebbe anche essere il contrario,
però sono questi ultimi a essere arrivati prima, e si risentirebbero se la loro
precedenza venisse sminuita. Quindi ogni conclusione è soggetta a una immediata
messa in dubbio, e si procede verso la fine cercando sempre nuove entità
giudicanti, prima di quella definitiva della valle di Giosafatte. E chissà se
poi anche allora tutto sarà detto ed estinto. La conclusione sta diventando
sempre più indefinita, perché ognuno vuole nuove e infinite possibilità per
mutare giudizi già espressi. La precarietà si diffonde ovunque, i principi
diventano elastici. Nel dubbio comunque si fa. Male che vada, se gli eventi
negano il progetto,si ricomincia. Fine ego mai.
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