Polveri Oltre 3,3 milioni di persone al
mondo muoiono ogni anno per l’inquinamento dell’aria. E continuando di questo
passo nel 2050 arriveranno a 6,6 milioni, in gran parte in Asia. Jos Lelieved,
del Max Planck Institute for Chemistry di Magonza, ha fatto su “Nature” questo
calcolo, mettendo insieme una varietà di modelli sulla chimica atmosferica,
sulle concentrazioni di smog e particolato fine (il PM 2,5) e su quanto queste
aumentano i rischi di infarto, ictus e varie malattie polmonari. I risultati
hanno sorpreso lui per primo. La prima fonte di decessi, per il 30 per cento
del totale, non è l’industria né il traffico (se non negli USA), ma la
combustione domestica, specie in Cina e in India, paesi popolosi dove spesso per
cucinare e scaldarsi si brucia la legna, che emette molte polveri. Il 20 per
cento dei morti viene poi dalle attività agricole, che balzano addirittura al
primo posto in Europa e in altre regioni come Stati Uniti orientali, Giappone e
Russia. Solo dopo arrivano le centrali energetiche, l’industria, la combustione
di biomasse e, buon ultimo su scala planetaria, il traffico.
Giovanni Sabato – News Scienze & Tecno – L’Espresso – 5
novembre 2015 -
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