Mary Ann e Marcia sono due donne americane finite in
copertina su “Time” qualche mese fa. La loro storia, infatti, spiega meglio di
molte parole la rivoluzione ormai imminente nella lotta al cancro: quella della
precisione. Le due signore hanno entrambe un tumore al cervello, ma solo una
delle due ha una mutazione tipica di un altro tipo di cancro, il melanoma. Così
i suoi medici hanno deciso di curarla con un farmaco studiato e sperimentato
proprio per il tumore della pelle, ottenendo dei buoni risultati. “E’ un caso
che ha fatto molto clamore, ma ormai se ne vedono sempre più spesso di simili.
La precisione molecolare sta infatti scompaginando la nostra classificazione
dei tumori. Se finora la diagnosi era largamente basata sull’organo colpito e
sul tipo delle cellule coinvolte, oggi il nostro sguardo può svelare i singoli
geni mutati nel tumore di ciascun
paziente, e questo può fare la differenza per la terapia”, spiega Giuseppe
Testa, professore di Biologia Molecolare all’Università di Milano e direttore
del laboratorio di epigenetica delle cellule staminali presso lo Ieo di Milano.
“Esistono infatti farmaci mirati contro gli effetti di specifici difetti
genetici, ed ecco allora che una precisa diagnosi molecolare diventa sempre più
la chiave per impostare terapie innovative e per scoprirne di nuove”. Non più
tumore al polmone, all’intestino o al seno. O almeno non solo. In futuro la
classificazione si farà in base (anche) alle lesioni del Dna che caratterizzano
quel tessuto malato. (..). “Il tessuto tumorale è un’entità complessa, formato
da molte ecellule ognuna delle quali può avere delle differenti mutazioni. Ma
soprattutto evolve in maniera specifica in ogni paziente”, spiega ancora il
ricercatore. “Così, per rendere ancora più precisa la scelta di una terapia, si
sta facendo strada l’uso dei cosiddetti organoidi: specie di avatar
tridimensionali del tumore cresciuti in vitro a partire dalle cellule tumorali
prelevate dal malato con una biopsia o all’atto dell’intervento chirurgico”. In
futuro, quindi, potremmo pensare di provare le terapie prima su questa sorta di
surrogati del tumore per capire quanto e come sono efficaci. E solo una volta
provato che funzionano somministrale al paziente. Un’oncologia di precisione che
sarebbe più efficace, con meno effetti laterali e anche più efficiente. “Negli
Usa il presidente Obama ha deciso di far convergere molti finanziamenti per la
ricerca nel campo della salute proprio sotto il cappello della medicina di
precisione”, conclude Testa. “I tempi sono maturi ì: da una parte le conoscenze
sul genoma umano, dall’altra la potenza di calcolo computazionale e la
realizzazione di test sofisticati ci permettono di poter analizzare e
interpretare una mole ingente di dati e di trovare delle risposte a quesiti
finora rimasti inevasi”. In Europa non c’è un’iniziativa paragonabile, ma sono
in molti i ricercatori che ci stanno lavorando. E l’oncologia di precisione è
al centro de “I giorni della ricerca”,l’annuale appuntamento promosso dall’Associazione
Italiana per la Ricerca sul Cancro
(Airc) per informare il pubblico sui progressi della ricerca e per sostenere i
ricercatori con una donazione. Quest’anno è dal 2 all’8 novembre, con
appuntamento nelle piazze sabato 7 per prendere i Cioccolatini della Ricerca.
Info: www.airc.it.
Letizia Gabaglio – Medicina – L’Espresso – 5 Novembre 2015 -
Nessun commento:
Posta un commento