Il Lungo Addio Di
Silvio Berlusconi,
79 anni appena compiuti, sequestrato dalle madamine di Palazzo Grazioli e
ossessionato da vecchie e nuove grane giudiziarie, sta provocando a destra un
terremoto annunciato, ma di cui nessuno sembra capace di contenere danni e
conseguenze. Destinato comunque a cambiare il volto della politica italiana
visto, che, a quanto pare, le scosse di assestamento già si registrano pure
dalle parti di Matteo Renzi e della sua maggioranza. Sulla scena spadroneggia
Denis Verdini, ex banchiere crac, ex uomo macchina di Forza Italia, ex Mister
Wolf (“Risolvo problemi”) dell’ex Cav, gran sacerdote del Patto del Nazareno,
procacciatore di voti, di appalti e di affari, pluririnviato a giudizio per
concorso in corruzione, finanziamento illecito ai partiti, e via elencando. A
fine luglio, dopo l’ennesimo strappo – una pattuglia di senatori azzurri
portati in dote a Renzi in più di un voto sulle riforme – Berlusconi gli ha
dato il benservito inveendo contro “i mestieranti della politica” e contro chi
è salito sul carro di Forza Italia “come su un taxi. Vuoi rimanere al potere?
Solo io ti riconduco in dieci minuti da Berlusconi a Renzi” (Tommaso Ciriaco,
“la Repubblica”). (..). L’Operazione Soccorso al premier, insomma, avviata
clamorosamente all’inizio dell’anno con il primo voto a favore della riforma
del Senato, sta rapidamente cambiando il segno. E se Renzi la asseconda non è
solo perché quei voti in più potrebbero sempre tornargli utili: è vero, con
l’intesa siglata nei giorni scorsi la sinistra del Pd, che non ha mai amato
questa riforma del Senato e ha sempre minacciato di far mancare i suoi voti, ha
confermato di aver meno armi a disposizione, ma colpi di coda, dispetti,
agguati sono sempre possibili. La verità è che per il leader-premier
l’occasione è ghiotta. L’insolita alleanza può diventare per lui – sogno
inseguito fin dal debutto – un ponte verso l’elettorato finora attratto dalle
sirene berlusconiane ben più ampio e comodo delle occasionali alleanze con
Mastella, Dini o Cossiga alle quali fu costretto anni fa Massimo D’Alema per
conquistare Palazzo Chigi. Gonfiare le sue schiere di nuovi adepti potrebbe
tranquillizzarlo e perfino convincerlo che non sia proprio necessario modificare
la nuova legge elettorale.( ..). Se Verdini Si Agita, Berlusconi invece sita e continua a
dirsi l’unico e vero leader del centrodestra. Forse perché ancora pende il
ricorso alla Corte di Strasburgo, e soprattutto perché un successore, il Renzi
di destra, che sogna, lui ancora non ce l’ha. Così aspetta, siede accanto a
Giorgia Meloni e si scambia pizzini ambigui con Matteo Salvini. Ma sa bene che
se lasciasse oscillare Forza Italia verso una destra più radicale e
protestataria, nel cuore dello schieramento moderato si aprirebbero praterie.
Dove sognano di cavalcare felici Renzi e Verdini. Che vinca il migliore.
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