Di fronte alla memoria e ai tempi di reazione dei più
giovani, a molti over 40 viene il sospetto che il picco delle proprie capacità
mentali sia ormai dietro le spalle. In realtà esistono molte abilità del
cervello che arriviamo a padroneggiare al massimo solo intorno ai 50 anni. Così
almeno dice uno studio pubblicato su Psychological Science da Joahua Hartshore,
scienziato cognitivo del Mit, e Laura Germine, ricercatrice in psichiatria
dell’Università di Harvard. “Molti credono che, raggiunta l’età adulta, il
cervello rimanga più o meno lo stesso fino a quando non si invecchia. (..). I
dati analizzati da Hartshorne e Germine provengono da una serie di test
somministrati nel 1997 a 2450 americani di età compresa tra 16 e 89 anni e da
oltre 10mila risposte ottenute via internet ai test cognitivi resi disponibili
dal Mit sui siti gameswithwords.org e
testmybrain.org. Le prove quiz. I
risulti comprendevano test aritmetici, di memoria visiva, e quiz. I risultati?
Gran parte delle capacità mentali, come ci si aspettava, sono al massimo tra 15
e 25 anni, però esistono cinque importanti ambiti per i quali l’età d’oro è 50
anni: la padronanza del vocabolario, la cultura generale, la capacità di
spiegare il perché delle cose e di interpretare gli stati emotivi delle
persone, e le capacità aritmetiche. (..) “L’ipotesi più credibile è che fare i
calcoli non richieda soltanto una mente agile, ma anche molta esperienza. Anche
se a 50 anni il cervello è meno reattivo che a 10, per quell’età il nostro
cervello ha appreso e usato molte volte le scorciatoie utili a contare
rapidamente”.(..). E se è vero che la componente linguistica è una componente
della cosiddetta “intelligenza cristallizzata”, ossia della capacità di utilizzare
competenze ed esperienze già acquisite, è vero anche che dagli esperimenti di
Hartshorne e Germine emergono novità anche riguardo all’intelligenza fluida, la
capacità di identificare schemi in situazioni nuove. Si vede per esempio che la
capacità di riconoscere volti è al top solo dopo i 30 anni, e non nell’ultima
fase dell’adolescenza, come si pensava.”Dobbiamo considerare le capacità del
cervello in maniera meno rigida” conclude Hartshorne. “ A ogni età siamo più
bravi in qualcosa e meno bravi in qualcos’altro”.
Giuliano Aluffi –Psicologia – Natura – Medicina – Il Venerdì
di Repubblica – 3 Aprile 2015
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