Ascoltare il vicino in treno che parla in continuazione al
cellulare? E’ una situazione che irrita tutti, così come trovarsi imbottigliati
in una cosa, Joe Palca e Flora Lichtman, due giornalisti statunitensi che hanno
passato in rassegna studi di psicologia, neuroscienze e musicologia, hanno
scritto un libro su questo genere di sensazioni. Si intitola, appunto, Fastidio
(Edizioni Dedalo (..) ) e cerca di spiegarne,con l’aiuto di psicologi, l’origine
e le motivazioni. La telefonata del vicino, per esempio, indipendentemente dal
nostro interesse per quel che viene detto, attira la nostra attenzione, e
quindi ci distrae. Così come la coda ci impedisce di portare a termine quello
che ci eravamo prefissati di fare. Spesso il fastidio è quindi provocato da
qualcosa che ci mette i bastoni tra le ruote, spiega Randolph Nesse, professore
di psichiatria e psicologia all’Università del Michigan. E all’irritazione si
aggiunge l’indifferenza se non si sa quando il fastidio avrà fine. Insomma,
“molti fastidi sopraggiungono quando situazioni impreviste, provvisorie e
sgradevoli ci rallentano”. “Poi ci sono fastidi fisici, come sentire le unghie
che stridono su una lavagna”. Nonostante Palca e Lichtman abbiano setacciato la
letteratura scientifica, il mistero dell’unghia rimane insoluto. Ci sono però
delle ipotesi. Quella più curiosa è dello psicologo Randolph Blake: il suono
prodotto dall’unghia, essendo da alcune specie di scimmie per segnalare un
pericolo, potrebbe scatenare in noi una paura atavica. Tra i fastidi
“universali” ci sono poi quelli per i rumori emessi dal nostro corpo: al primo
posto, stando alla Salford University di Manchester, i conati di vomito.
Infine, ci sono i fastidi personalissimi: pare che il presidente Obama non
sopporti di sentire schioccare le dita.
Simona
Regina – Il Venerdì di Repubblica – 19 dicembre 2014
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